Volevano negare un intervento chirurgico al figlio perché no-vax. Secondo Adinolfi, sono solo «genitori cattolici»


Due genitori no-vax hanno rifiutato un intervento che avrebbe potuto salvare la vita al figlio perché loro non accettavano trasfusioni di sangue da persone vaccinate. I giudici hanno sospeso la loro patria podestà ed hanno salvato la vita al bambino.
Mario Adinolfi li elogia, sostenendo che il voler commettere infanticidio li renderebbe «genitori cattolici» a cui dei giudici cattivi avrebbero osato salvare il figlio. Dice anche che i giudici sarebbero cattivi perché non sono omofobi e contestano il suo dire che "naturale" sarebbe sinonimo di "eterosessuale", in quel suo teorizzare una presunta supremazia "ariana" di chi ha due mogli e pensa che le sue pulsioni sessuali sarebbero un "merito".
Finisce poi con un attacco alla curia bergamasca, lamentandosi del loro aver sospeso un prete no-vax che sta cercando visibilità mediatica invitando i fedeli nelle chiese a non vaccinarsi:



Al solito, Adinolfi dice che lui non esprime opinioni ma "spiega" la verità no-vax di cui si professa il sommo detentore. E oggi ci spiega che bisogna permettere ai no-vax di far morire i loro figli, l'importante è imporre agonie forziate solo ai malati terminali che non vogliono soffrire per il suo sadico piacere.
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