Adinolfi continua ad accusare gli ucraini di non essere "democratici" quanto gli invasori


Mario Adinolfi continua a difendere l'invasione russa dell'Ucraina attraverso continui insulti al presidente ucraino e al suo popolo.
Citando le "notizie" che circolano sui gruppi neofascisti di Vk, Adinolfi accusa il presidente ucraino di non essere democratico perché durante i bombardamenti ha sospeso le attività dei partiti filo russi. Per sostenere tale tesi, il fondamentalista di mette a sbraitare che in guerra bisognerebbe fare come in pandemia, ossia lasciare che nazisti e fascisti cerchino di sabotare le campagne vaccinali su mandato di Mosca. Dice che durante le stragi di civili si dovrebbe dare voce a chi dice che i vaccini sarebbero «apartheid» o a chi concorda con Kirill sul fatto che sarebbe lecito uccidere chi non è omofobo, lamentandosi di quanti gli chiedono analisi che vadano oltre la mera citazione di un qualche titoletto trovato sui social russi:



Se Adinolfi appare surreale nell'arroganza del suo dire che lui avrebbe "dimostrato" le sue tesi citando quattro titoletti circolano sui gruppi neonazisti di Vk, pare luciferino il suo tentativo di negare che la legge marziale in atto mentre un nemico rade al suolo intere città.
E ccos', l'eponente di un partitino votato dallo 0,5% di italiani accusa un presidente eletto dal 73% del popolo di non essere democratico perché non lascia che i partiti finanziati da Mosca possano aiutare l'invasore a conquistare la nazione.

A rilanciare la teoria di Adinolfi è anche la solita Zaira Bartucca, ossia quella che negava i campi di sterminio dei gay ceceni ma teorizza fantomatici "campi di concentramento" in cui quei cattivoni degli ucraini metterebbero agli arresti gli invasori:



Secondo la signora Bartucca, il fatto che non si sia spazio a chi vuole aiutare i russi ad invadere il Paese in cambio di soldi sarebbe la riprova del fattoi che abbia ragione Puttin a dire che gli ucraini siano "nazisti" e che lui li stia attaccando perché è buono:

Abbiamo già dato conto del “Sistema di controllo presidenziale” introdotto in Ucraina con la legge del 17 febbraio del 2020. Si tratta di un complesso organismo fondato su attività di Intelligence preventive e repressive che fanno capo all’Ufficio di Zelensky e ai nuovi Servizi segreti esteri. Una normativa che in un’Ucraina attraversata da venti neo-nazisti non può che destare preoccupazione, tanto più che Volodymyr Zelensky in un video pubblicato di recente ha annunciato l’avvio di attività di “controllo e limitazione” di 11 partiti di opposizione considerati filo-russi. La decisione di impedire l’attività politica ai rivali è contestuale all’introduzione della legge marziale, cioè all’avvio del governo militare che prende decisioni assieme al presidente, il comandante in capo in mimetica che però non partecipa alle battaglie che promuove.

La Bartucca pare essere dimenticata che sono stati i russi e non Zelensky a presentarsi con delle armi, ed è curioso dica che il presidente dovrebbe andare al fonte.

Inizia così a lamentarsi che Zelenky non promuova i gruppi sedicenti "pro-life" promossi da Mosca e dai gruppi di Pillon:

Il divieto di esercitare attività politica avrà ripercussioni soprattutto sulla Piattaforma di Opposizione “Per la Vita”, che fa parte degli undici soggetti bloccati. Fondata nel 1999, nel 2019 ha corso per le elezioni presidenziali e per le parlamentari. Si tratta del terzo partito d’Ucraina e fino a questo momento poteva contare su 44 dei 450 dei seggi in Parlamento. Un’ascesa ormai da riconsiderare, viste le misure repressive messe in atto da un Zelensky ormai completamente succube delle campagne progressiste del finanziatore Joe Biden, che per armare l’Ucraina ha già sborsato miliardi di dollari in più tranche. La Piattaforma Per la Vita è guidata da Victor Medvedchuck, considerato vicino a Vladimir Putin e protagonista di diverse campagne di sensibilizzazione Pro life che in Ucraina sono urgenti più che altrove: il Paese è infatti piegato dal fenomeno delle gravidanze surrogate (il cosiddetto utero in affitto).

Tirata in ballo la maternità surrogata, la bartucca sostiene che ciò proverebbe le accuse di Putin contro l'Ucraina:

Che l’eugenetica selettiva promossa dai nazisti stia tornando tristemente attuale, normalizzata e nascoste dietro concetti tranquillizzanti e dietro l’attività delle cliniche che permettono di acquistare esseri umani e addirittura sceglierne le caratteristiche in base al gusti degli acquirenti? Una piaga sociale e umana che in Zelensky non sembra destare preoccupazione alcuna, anzi il presidente “moderato” – ufficialmente centrista – ha deciso di bloccare le attività agli unici partiti che ne parlano.

Peccato che appare un po' surreale voler sostenere che la legge marziale abbia bloccato le attività die filo-russi avrebbe a che vedere con la GpA. E non va meglio quando inizia a sostenere che opporsi all'invasione sarebbe anti-cristiano:

Da Mosca, del resto, da mesi giungono voci sulla soppressione di alcune Chiese Cristiane Ortodosse russe, e perfino di iniziative di cancellazione della lingua russa che starebbero avvenendo in alcuni istituti scolastici. Da Mosca erano giunti già diversi avvertimenti circa la “deriva nazista” che sta interessando l’Ucraina e di cui sembra volersi rendere protagonista anche il presidente ucraino Zelensky.


La Bartucca accusa così gli ucraini di essere cattivi con i russi, ossia con quella gente che sta uccidendo le loro famiglie:

Adesso dal sito CursorInfo giunge la notizia – da confermare ma inquietante se inserita in questo contesto – di “campi di internamento” per i “prigionieri russi”. “I militari della Federazione Russa – scrivono dal sito – si arrendono volentieri in cattività quando capiscono che questa è la loro unica possibilità di morire in Ucraina”. Il clima di diffidenza e di paranoia antirussa in Ucraina, del resto, è tale che – riferiscono testimoni sul posto – capiti agli stessi ucraini di essere fermati, legati e in alcuni casi arrestati perché sospettati di essere russi o “spie”.

A quel punto, parte un surreale paragrafo di nmere illazioni, inq uella abitudine delle destre a creare false contrapposizioni:

Cosa sarebbe successo se il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin avesse stoppato l’attività politica di undici partiti d’opposizione? Come avrebbe trattato la notizia il mainstream? Quanti secondi avremmo dovuto aspettare prima delle esternazioni di Navalny e del suo entourage, cioè di quei personaggi che in Russia sono stati imprigionati per aver commesso reati contro il Patrimonio dello Stato e non certo per il 2% di gradimento dei loro partiti? Se Putin – che ha definito, a ragione, l’Occidente “l’Impero della menzogna” – avesse pensato di cancellare il terzo partito russo, come sarebbe andata? E se i campi di concentramento li avesse promossi la Russia? Ancora tutto normale per “democratici”che vedono il nazismo ovunque ma si girano dall’altra parte quando inizia a manifestarsi davvero?

E se fa pensare il fatto che la Bartucca dica ai suoi lettori che devono pensare che Putin abbia ragione, surreale è come dimentichi che la Russia non è stata invasa e che non ha senso paragonare un paese che non vuole la democrazia ad un Paese in cui vige la legge marziale.
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