I membri della comunità lgbt che stanno combattendo contro l'invasione di Putin
È LGBTQNation a raccontarci la storia di Arrthur, uno dei tanti membri della comunità lgbt che da oltre un mese combattono contro le bombe di Putin.
Il 32enne lavorava come drag queen, esibendosi nei locali con il nome di AuRa. Da un mese, indossa l’uniforme e si occupa del del coordinamento logistico dei soccorsi locali. «Amo il mio Paese. Pertanto, ho deciso che avrei dovuto fare ogni sforzo per aiutare. Non posso semplicemente sedermi, a casa mia, e guardare come le persone vengono uccise, come le case vengono distrutte», ha spiegato.
E se l'Ucraina resta uno stato in cui è difficile poter vivere liberamente la propria sessualità a causa dell'odio promosso dagli estremisti ortodossi, anche Kirill, 22enne gay di Khmelnitsky, sta mettendo a frutto il suo recente master in relazioni internazionali per organizzare la progettazione di interfacce tecniche.
Mykhailo, che vive invece a circa 60 miglia da Kiev insieme al fidanzato e alla sua famiglia, spiega invece che davanti alle bombe «a nessuno importa se sei gay o etero, la cosa più importante è se hai esperienza sul campo».