Il senatore Pillon, dalla fondazione finanziata coi rubli russi al suo disertare il discorso di Zelensky


Non stupisce che le varie organizzazioni anti-gay si siano affrettare a schierarsi dalla parte di Putin. D'altronde quei gruppi esistono solo grazie ai rubli della Russia e, dunque, pare ovvio che sia alla Russia che rispondono.
Come venne raccontato anche da una inchiesta di Report, da L'Espresso o dalle ricerche del giornalista Simone Alliva, enormi flussi di denaro sono partiti da mosca sovietico per arrivare in Europa attraverso società offshore anonime foraggiate da società statali della Russia e dai tesorieri del regime dell’Azerbaijan.
Tra loro anche la Novae Terrae fondata nel 2005 a Saronno e rimasta inattiva fino al 2012, quando sono arrivati i primi rubli. Ha così iniziato ad incassare 100mila euro al mese dalle offshore russo-azere allo scopo di finanziare organizzazioni e campagne contro aborto e diritti delle persone lgbt. Nei loro movimenti bancari effettuati dal 2012 al 2017, non ci sono tracce di aiuti ai poveri ma solo enormi e generose donazioni alla destra integralista di mezzo mondo. Ad esempio, versarono 25mila euro allo Iona Institute, attiva nell'organizzazione di campagne contro le unioni civili e l’aborto in Irlanda. Quei soldi finanziarono anche il cosiddetto "Congresso mondiale delle famiglie" di Verona, patrocinato dalla Lega di Salvini ma finanziato dalla Russia di Putin.
Dopo una bufera giudiziaria ha travolto la fondazione, nel 2015 si è assistito ad un cambio di vertice e nel loro direttivo entra anche Simone Pillon.
Altri bonifici sono finiti nelle tasche dalla CitizenGo, l’organizzazione nata in Spagna che organizza campagne contro gay, diritti delle donne e persone trans. Intanto Alexey Komov, rappresentante russo del World Congress of Families e responsabile internazionale della Commissione per la famiglia del patriarcato ortodosso di Mosca, crea il fondo di San Bonifacio. Nel suo consiglio d’amministrazione siedono vari esponenti di Russia Unita mentre lui è diventato presidente onorario dell’associazione Lombardia-Russia, guidata da quel Savoini che ha fatto conoscere Matteo Salvini a Mosca.
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