Mirko De Carli non vuole condannare Putin, ma attacca l'occidente per la solidarietà alla nazionale ucraina

Mirko De Carli è un disco rotto. Davanti ad un popolo invaso militarmente da chi sta radendo al suolo le città mentre incita i militari a commettere stupri, lui dice che non ci si debba poter schierare perché tra invasore ed invaso non è detto che abbia fatto bene a Putin a massacrare intere famiglie.
Schiumando al solo pensiero che un popolo che si trova sotto le bombe di Mosca possa partecipare ai Mondiali di calcio senza partecipare alle qualificazioni, è elargendo assoluzioni ai russi che scrive:

E mentre De Carli parla di «pernacchie» quasi come se la guerra gli facesse venire voglia di ridere, non stupisce voglia scimmiottare Putin nell'opporre Mosca all'Occidente mentre dice che noi saremmo un popolo decadente.
Ed è buffo dica che serva un tavolo per la pace davanti ad un presidente russo che lancia solo minacce e viola i cessate il fuoco.
Il tema cavalcato da De Carli riguarda l'oggettiva difficoltà della nazionale ucraina nel partecipare alle gare di qualificazione, dato che non pare così strano che gli ucraini abbiano ora altre priorità visto che i russi stanno sterminando il loro popolo:

Ma De Carli è intransigente: o gli ucraini scendono in campo mentre il suo amato Putin è impegnato ad uccidere le loro famiglie, o non è giusto non vengano esclusi. E fa pure pernacchie.