Pillon non vuole ascoltare Zelensky in Parlamento


Dopo aver aizzato i no-vax nei mesi della pandemia, il senatore leghista Simone Pillon si è posto alla guida dei filo-putiniani che si rifiutano di ascoltare chi subisce le bombe lanciate da Mosca contro i civili ucraini.
Forte di anni trascorsi a sostenere che la Russia rappresenti la sua idea di "cristianesimo", forse anche in virtù dei milioni di rubli che sono finiti nelle casse delle organizzazioni sedicenti cristiane in cui lui sedeva nel consiglio di amministrazione, il leghista si oppone al collegamento di Volodymyr Zelensky con Montecitorio. Dice che lui sarà assente perché ha avrebbe imprecisati impegni che lui reputa siano prioritari rispetto alla tutela della vita di chi viene ucciso dal suo Putin. D'altronde perché mai dovrebbe fare il lavoro per cui lo paghiamo profumatamente?

Attraverso un proclamo, il leghista dichiara che lui vorrebbe restare equidistante tra l'invasore e l'invaso, mantenendo i canali comunicativi con la sua amata Mosca:

In ogni caso sulla videoconferenza del presidente Zelensky ho forti perplessità perché credo che dovremmo collocarci in una posizione adeguata per promuovere la pace. Vendere armi a una delle parti in conflitto non favorisce il dialogo. Potremmo e dovremmo essere tra i pochi privilegiati che dialogano con entrambe le parti, mentre così ci autolimitiamo. Forse la questione meriterebbe maggiore riflessione.

Eppure, a giudicare dai suoi post, il leghista non ha trovato il tempo per "riflettere" sulla questione perché troppo impegnato a insultare le donne trans o a vantarsi di aver ingravidato sua moglie.

Critico nei confronti di Pillon è il deputato Elio Vito, il quale ricorda come l'esponente leghista si sia fatto promotore di quell'odio omofobico con cui il patriarcato di Mosca "giustifica" l'invasione armata:



Insieme a Pillon, si rifiuteranno di ascoltare il presidente ucraino anche Segneri (M5S), Giannone (FI), Granato (Misto), Dall'Osso (FI), Dessì (PC) e Paragone (Italexit). Tra loro, c'è pure chi vuole il contraddittorio di Putin in persona:



Tutti loro sono entrati in Parlamento grazie al M5S, rendendosi complici di Salvini nel rafforzare la nostra dipendenza dal gas russo.
2 commenti