Il ddl Zan verrà ripresentato in Senato il prossimo 27 aprile


Pare difficile dimenticare l'esultanza con cui il senatore leghista Simone Pillon festeggiò il suo aver ottenuto un divieto alla discussione della legge contro l'odio che avrebbe difeso migliaia di adolescenti dalla violenza e dal bullismo, proponendosi come il senatore che si fa pagare con denaro pubblico per cercare di impedire che il governo possa svolgere il proprio lavoro.
Ma dato che il suo embargo alla discussione delle norme di contrasto all'odio scadrà il 27 aprile, il deputato Alessandro Zan ha annunciato l’imminente ritorno in Senato del suo provvedimento.
«Riprende la battaglia contro l’omotransfobia: Il ddl Zan sarà ripresentato dalle senatrici e dai senatori del Pd, mercoledì prossimo», ha dichiarato. Ed ha anche precisato che non ci saranno modifiche perché i testo discusso sarà quello già approvato alla Camera a larga maggioranza.

Secondo Zan, potremmo assistere ad un possibile cambio di regime data l'attuale situazione internazionale:

La Lega è molto in difficoltà, e i trascorsi legami con Putin stanno logorando Salvini e le sue posizioni sovraniste. Siamo nel pieno di una guerra in Europa, dunque – togliendo i “benaltristi” che ci saranno sempre – la questione dei diritti è urgente e centrale. E mentre il Parlamento è inadempiente sulle leggi di civiltà come questa, che riguarda i crimini d’odio, le persone continuano ad essere oggetto di discriminazione e violenze non per quello che fanno, bensì per quello che sono, semplicemente perché esistono. La parità dei diritti è uno dei principi cardine della Costituzione, laddove recita che la Repubblica rimuove gli ostacoli alle disparità.

L'ostruzionismo dei filo-putiniani resta però un pericolo, dato che mancano solo undici mesi alla fine della legislatura.
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