Il Giornale schiuma contro la Disney, fabbricando fake-news che loro stessi smentiscono


Il Giornale continua a fabbricare fake-news omofobe, evidentemente ritenendo che i loro lettori debbano essere particolarmente stupidi e che li di possa ingannare con facilità.
Attingendo alla peggior propaganda delle organizzazioni forzanoviste finanziate da Mosca, il quotidiano della famiglia Berlusconi titola:



Peccato che citino il New York Post come fonte della loro notizia, incuranti di come su quella pagina venga detto altro:



Quindi non è vero che il 50% dei personaggi sarà gay come dice Il Giornale, ma il 50% dei personaggi sarà espressione di minoranze etniche, culturali e sociali. Il maschio eterosessuale bianco non sarà più predominante come chiede di Ku Klux Klan, ma sarà rappresentato in proporzione alla popolazione. E non è la stessa cosa.

Attingendo alla propaganda di estrema destra, il signor Roberto Vivaldelli inizia ascrivere:

La Disney, così come tutte le altre multinazionali dell'intrattenimento, si piega sempre di più ai dogmi della correttezza politica e all'ideologia woke che dilaga negli States. Un dirigente dell'azienda ha infatti promesso "più inclusività" nelle produzioni del colosso, e che il gigante dell'intrattenimento lavora per far sì che i gruppi "sottorappresentati", come le minoranze razziali e la comunità Lgbtq, rappresentino "almeno il 50% dei suoi personaggi entro la fine dell'anno".

E già qui sbugiardano il loro titolo, pur irridendo chi promuove l'inclusività al posto di festeggiare quando dei bambini affogano nel Mediterraneo. Ed è attingendo alla neo lingua dell'ideologia populista che il quotidiano inizia a dire che il rispetto sarebbe "ideologia":

Il colosso promette che il 50% dei personaggi regolari e ricorrenti del suo universo proverrà da "gruppi sottorappresentati" e dalle minoranze. Così facendo il colosso sposa l'ideologia "woke" dei liberal americani che sta investendo tutto il mondo dell'intrattenimento e della cultura.

Immancabile è il citare le polemiche dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus contro il razzismo di alcune vecchie produzioni:

In realtà, non sarebbe corretto parlare di una vera e propria "svolta" per la Disney. Negli ultimi anni, infatti, la multinazionale ha deciso di sposare l'ideologia woke, prestando sempre più attenzione alle istanze delle minoranze e del mondo progressista in generale. Ad esempio, a ottobre 2020, Disney+ ha inserito un avvertimento all'inizio dei suoi classici dell'animazione sui contenuti stereotipati e razzisti, in riferimento ai vecchi classici come "Dumbo", "Peter Pan", "Lilli" e "Il vagabondo", "Il libro della Giungla". Non sia mai che questi capolavori possano offendere qualcuno, no?

Sostenuto che basta che il maschio eterosessuale bianco non venga offeso e a loro va bene tutto, Il Giornale inizia a difendere il governatore della Florida che vuole vietare lo sport alle atlete trans:

Come vi abbiamo raccontato lo scorso 9 marzo, attivisti Lgbtq e progressisti avevano preso di mira la Disney colpevole, a loro dire, di non essersi opposta con fermezza e convinzione, in Florida, al disegno di legge - ora approvato - che vieta la "discussione in classe sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere" nelle scuole primarie dello stato. Ebbene, a distanza di tre settimane la reazione dell'azienda c'è stata, ed è una vera e propria dichiarazione di guerra al governatore della Florida, Ron DeSantis. La Disney ha infatti contestato la legge e ha promesso di lottare per abrogarla.

Quindi Il Giornale elogia chi vieta l'educazione al rispetto mentre schiuma di rabbia contro chi non vuole indottrinare i bambini ad essere i nuovi Pillon. Evidentemente amano il pensiero unico e vogliono che i bambini siano corrotti all'omofobia delle destre populiste.
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