Il vescovo di Sanremo insulta Blanco: «Ho visto anche una foto di lui praticamente in mutande»


L'esibizione di Blanco presso il Vaticano ha succitato le proteste del vescovo di Ventimiglia-San Remo, monsignor Antonio Suetta, da sempre vicino alle lobby forzanoviste di estrema destra. Chiamato in causa dalla solita Nuova Bussola quotidiana di Riccardo Cascioli, il vescovo Suetta ha iniziato a insultare il cantante con quegli insulti che tanto piacciono alle destre.
Secondo il religioso, sarebbe «evidente che il messaggio veicolato dalle performance di Blanco non è idoneo a un contesto cattolico. Se l’intrattenimento ha lo scopo di preparare i ragazzi all’incontro con il Santo Padre e alla preghiera, troverei più consono invitare artisti nell’ambito della musica cristiana, e ce n’è una valanga». «Trovo imbarazzante che un personaggio che chiaramente è diventato un’icona – soprattutto dopo la sua vittoria al Festival insieme a Mahmood – di un certo modo di concepire la vita, la libertà, l’affettività, eccetera, si esibisca in Piazza San Pietro». «Ho visto anche una foto di lui praticamente in mutande, con la mano si strizza gli organi genitali. Io capisco che il mondo è precipitato nella volgarità, ma noi, come Chiesa, dobbiamo avallare la volgarità?».
E se un apio di mutande non paiono così volgari quanto la sua omofobia e il suo bigottismo, è facile presumere che la setta di Cascioli abbia voluto usare il vescovo compiacente per attaccare un Pontefice che non è mai piaciuto ai gruppi neofascisti che preferirebbero il patriarca Kirill.
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