Mora: «Sofia Goggia messa sotto accusa dai luciferiani. Per avere coraggio non devi essere gay»


Il professore Martino Mora, divenuto un idolo dei neofascisti per il suo aver punito degli studenti che protestavano contro il sessismo, ha voluto dire la sua sul caso di Sofia Goccia e delle sue dichiarazioni omofobe. Ovviamente sostenendo che sarebbe satanista colui che non prova eccitazione dinnanzi all'odio, scrive:

Sofia Goggia è stata messa sotto attacco, dai luciferiani in salsa liberal, per avere insinuato in un'intervista, tramire una timida allusione, che per avere grande coraggio non devi avere certe tendenze sessuali. Nonché che è contrarissima al fatto che i transessuali partecipino alla competizioni femminili.
Ebbene, messa sotto accusa dai luciferiani dei media e della politica, con l'accusa di "omofobia" e "transfobia", si è già scusata.

Ovviamente il signor Mora parla di «tendenze sessuali» per negare che l'omosessualità sia un orientamento sessuale, sostenendo che avrebbe ragione chi dice che «per avere grande coraggio non devi avere certe tendenze sessuali». Ed ovviamente si dice offeso nella sua omofobia da chi non istiga all'odio come lui è solito fare mentre si fa pagare con denaro pubblico:

I casi sono due: o la Goggia dice cose che non pensa, allora è una superficiale. . Oppure dice quello che pensa, ma poi non ha il coraggio di confermarlo quando i luciferiani le si scagliano addosso. In questo caso è peggio.
Autoelogiarsi di solito non ha senso, oltre ad essere poco elegante. Ma il sottoscritto ha dimostrato che quando sei nella bufera non devi mai ritrattare, se sei convinto di essere nel giusto. Mi hanno dato del fascista, nazista, omofobo, xenofobo, razzista, persino del "posseduto". Ho avuto contro la mia dirigente, i collleghi (perlomeno la maggioranza di loro), i media che scrivevano bugie, i social e gli studenti. Volevano licenziarmi, punirmi, trasferirmi. Mi hanno fatto persino un processo televisivo di 49 minuti, sul primo canale, in diretta e senza contraddittorio.
E' stata dura, molto dura, ma non ho mollato di un centimetro. Ho dialogato, ma nessuna marcia indietro E' così che si deve fare: resistere a schiena dritta nei giorni della bufera, senza arretrare, anche quando dentro ti viene da piangere.
Poi vinci.

Non è chiaro in che modo pensi di aver «vinto» mostrando il suo degrado etico e morale, ma la matrice ideologica della sua ostentata omofobia pare ribadita nel suo scrivere anche:

Viktor Orban ha vinto per l'ennesima volta le elezioni ungheresi. Per chi non lo sapesse, Orban è l'unico statista decente d'Europa. Anzi l'unico vero statista. In nome del buonsenso e della legge naturale ha difeso il suo popolo dall'immigrazione di massa, dai diktat di Bruxelles e dalla pornocrazia arcobaleno.
Ora è l'unico capo di governo che sì è rifiutato di mandare armi in Ucraina, o anche di accettarne il transito in Ungheria.

Se non è il razzismo e l'omofobia a rendere «statista» chi ha indebitato uno stato per far credere che lui avrebbe regalato soldi, prevedibile è il suo sostenere che va ringraziato chi aiuta Putin nelle sue mire espansionistiche e nel suo massacro di civili.
Notevole è anche la perversione che deve averlo portato a coniare termini come «pornocrazia arcobaleno» in quel suo campare di odio omofobico. E c'è chi si ritrova con i figli che vengono costretti a dover seguire le sue lezioni in scuole pubbliche...
1 commento