Oltre il ridicolo. Ora Adinolfi vuole paragonare l'Italia alla Cina


Forse si inizia a comprendere perché Mario Adinolfi piacesse così tanto ai preti pedofili che bazzicavano ai suoi comizi leghisti. Tutta la sua retorica appare incentrata sul sostenere che loro debbano poter fare tutto quello che vogliono e che gli altri debbano essere obbligati a tacere davanti alla loro prepotenza, soprattutto se lui guarda ai voti degli untori che si dicevano pronti a far morire gli altri perché lui voleva potersene andare al bar o nei ristoranti.
Ovviamente facendo vittimismo e dicendo che lui si si sente vittima di soprusi perché c'è chi contestava i suoi pubblici inviti a violare la legge, il fondamentalista scrive:



In mezzo a quegli slogan fascisti, Adinolfi non si cura mai del numero di vite salvate dai lockdown. Preferisce dire che lui è pronto ad uccidere pur di compiacere i suoi vizi, purché gli venga concesso di imporre agonia ai malati terminali contro la loro volontà. Nulla di nuovo per chi sostiene di essere pronto a sacrificare la vita dei bambini ucraini in cambio di uno sconto sul gas, ma Adinolfi diviene quasi comico mentre giura che i suoi interventi televisivi sarebbero stati una "combattimento" dei suoi miliziani contro chi salvava vite umane:



Ovviamente ci si dovrebbe congratulare anche con l?irdine dei Giornalisti, dato che poche persone non proverebbero vergogna nel lasciare la propria tessera a chi ha la faccia tosta di paragonare la Cina e i suoi metodi all'Italia. Se Adinolfi non ha idea di cosa significhi vivere in Russia o Cina, con che diritto si inventa paragoni indecenti solo per cercare di ingannare la gente?
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