Il ddl Zan torna in Senato


A 180 giorni di distanza dalla tagliola che tanto aveva eccitato il senatore leghista Simone Pillon, il testo della legge contro l’omotransfobia, misoginia e abìlismo è stato ripresentato in Senato con un testo identico a quello già approvato alla Camera.
Il segretario Pd, Enrico Letta, ha ricordato gli indecenti festeggiamenti delle destre populiste ed ha sottolineato come «quell’applauso di scherno, liberatorio, è impresso nella nostra memoria. Oggi vogliamo annunciare che la battaglia da noi politicamente mai abbandonata riprende con il deposito del DDL Zan nella sua versione originale. Il nostro obiettivo non è una bandiera, ma arrivare ad una legge che sia in grado di raggiungere l’obiettivo principale, ovvero difendere dai crimini d’odio». «Essere di nuovo in Parlamento significa anche essere aperti ad una discussione con le altre parti politiche che abbiano voglia di arrivare ad una conclusione positiva. Crediamo che sia possibile e anche doveroso approvarlo entro la fine della legislatura. Sarebbe una sconfitta per il Paese se non portassimo a termine l’approvazione del DDL entro la fine della legislatura. Vogliamo arrivare ad una maggioranza che possa votare il DDL Zan con eventuali modifiche, che siano comunque in grado di mantenere tutto ciò che è fondamentale e importante».
Il DDL Zan, voluto dalla maggioranza degli italiani, passerà anche attraverso tre Agorà aperte a tutti coloro che credono in questa legge. Gli appuntamenti saranno il 14 maggio a Milano, il 21 maggio a Palermo e il 28 maggio a Padova.

«Non abbiamo dimenticato l’occasione persa per dare al Paese una legge contro i crimini di odio -ha aggiunto la senatrice Simona Flavia Malpezzi -Per questo, abbiamo deciso di ripresentare al Senato il ddl Zan e siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche che, come noi, vogliono approvare una legge di civiltà. Sono, soprattutto, i più giovani a chiedere una risposta alla politica. Abbiamo il dovere di farlo. Siamo convinti che tutto si possa tenere insieme, dall’impegno per stare vicini alle famiglie e alle imprese, al tema dei diritti. Teniamo insieme tutto perché fa parte del dna del Partito Democratico». Poi Zan ha concluso: «Il Parlamento, in questi ultimi mesi di legislatura, dimostri che l’Italia sta dalla parte dell’Occidente dei diritti, della democrazia e della libertà. Questa è una legge completa che si occupa delle diverse forme di violenza e discriminazione. Finché c’è legislatura c’è speranza. Una legge contro i crimini d’odio esiste in tutta Europa tranne che in Italia, Ungheria e Polonia e l’Italia non può diventare l’Ungheria di Orban».
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