Il pastore Luigi Carollo si dice contrario al ddl Zan perché contrario al sesso prematrimoniale. Il nesso?


Il pastore Luigi Carollo è tornato ad attaccare il ddl Zan, ma appare molto curioso il suo voler contrapporre una legge contro i reati d'odio al suo sostenere si dovrebbe imporre un divieto al sesso prematrimoniale, un divieto al divorzio e figli costretti ad essere educati in casa:



Caso vuole che i cinque comandanti di Luigi Carollo corrispondano esattamente ai punti programmatici dell'agenda delle lobby evangeliche statunitensi. E se non si capisce come tutto ciò dovrebbe anche solo lontanamente riguardare il ddl Zan, difficile è ignorare un'altra evidenza: nessuno obbliga Carollo ad abortire, nessuno lo costringe a sposare un uomo e lui può tranquillamente astenersi dal sesso.
Dunque, una volta appurato che lui è libero di poter fare tutto ciò che vuole, con che diritto lui pretende leggi che impongano i suoi opinabili precetti per una presunta "famiglia cristiana" a chi non la pensa come lui?
Se Carollo ha deciso di non fare sesso, sono e restano fatti suoi. Ma già se pretendesse di imporre l'astinenza ai figli contro la loro volontà, inizierebbero i primi problemi. Figuriamoci quando chiede la lapidazione per chiunque osi non obbedire alle sue regole, arrivando persino a teorizzare che si dovrebbe garantire impunità a chi aggredisce i gay solo perché lui vuole sposare una donna.

Quindi «zero compromessi» un paio di ciufoli. Chi mai l'avrebbe nominato mediatore delle vite altrui? Con che diritto pretende di introdursi nelle vite altrui urlando che voi dovreste mediare con le sue pretese?
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