Il senatore leghista Simone Pillon insulta le donne che hanno denunciato gli abusi subiti al raduno degli alpini


Il senatore leghista Simone Pillon dichiara di ritenere false tutte le 160 denunce di molestie sessuali e le 500 testimonianze raccolte dalle donne molestate durante il raduno degli alpini. Sostiene che lui lo avrebbe dedotto sulla base diui una singola testimonianza manipolata dalla propaganda neofascista, concludendo che lui sarebbe fiero se la gente fermasse sua moglie per strada e le chiedessero di mostrargli cos'ha in mezzo alle gambe dato che per lui simili molestie dovrebbero essere ritenute «un complimento»:



La "fonte" citata da Pillon è un sito di estrema destra denominato Riscossa Italiana, tristemente noto per la sua disinformazione e proprietario di un orribile sito chiamato "No ai matrimoni gay in Italia" che è stato chiuso per istigazione all'odio. Ed è alquanto imbarazzante che un senatore si affidi a simili siti di disinformazione, prendendo per buono il loro scrivere:

Ecco le famose “molestie sessuali” degli Alpini durante l’adunata a Rimini. Intervista imbarazzante dei “giornalai” di La7 ad una ragazza che denuncia le finte violenze delle penne nere: “Mi hanno detto che ho delle belle gambe, mi sono sentita stuprata”, siamo al ridicolo.



L'articolo cita anche Francesca Totolo di Casa Pound, fraterna amica di Pillon:



Appere evidente che Pillon abbia mozzato la frase già mozzata dall'esponente di CasaPound, tentando di nascondere la verità quasi sperasse che il suo offrire falsa testimonianza potesse aizzare i sessisti a irridere la vittima. Ed è molto grave che Pillon basi la sua intera polemica sul termine "stupro", dato che quella parola è stata inventata di sana pianta dal sito da lui citato. Nel video la ragazza parla di "molestie verbali" e non dice di assolutamente essersi sentita "stuprata", come conferma anche il virgolettato pubblicato dalla Totalo.

Purtroppo è nota l'idea di ruolo femminile promosso dal senatore Pillon, senatore di quel Salvini che nei suoi comizi rappresentava le donne come bambole gonfiabili. Lui stesso invitò al suo congresso di Verona (ovviamente finanziato dai russi) un prete ortodosso che difendeva i mariti che picchiano le mogli. Ma tutto ciò non legittima il suo tentativo di diffamare le vittime di molestie perché lui ritiene che accerchiare una donna e chiederle di alzare la gonna sia un "diritto di espressione" al pari di com'è solito definire i crimini d'odio contro le persone lgbt.

Ed infatti i fatti reali raccontino una realtà molto diversa da quella del senatore leghista:



Da re degli omofobi, Pillon ambisce forse a diventare il sommo difensore dei molestatori sessuali?
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