Negrini torna a difendere l'odio sui social network

Se i gay si offendono nell'essere chiamati "fr*ci", ne deriva che le loro vite facciano schifo. È questa la curiosa teoria esposta da Attilio Negrini nella sua solita sfuriata contro i social network.
Ovviamente senza riportare il testo in questione, dice che Facebook gli avrebbe comunicato di aver «violato un'altra volta le psicoregole» della comunità in quanto lui avrebbe solo «riportato le parole di Matteo Fognini che, durante le olimpiadi, avendo sbagliato un colpo, si era dato del fr****».
Certo, voi direte che se una parola offensiva è stata scritta non si tratta di punire il pensiero come giura lui, ma purtroppo sappiamo che Negrini è solito ripetete a pappagallo la propaganda neofascista accusando tutti di violare il suo diritto di odiare, diffamare e denigrare nel nome di Adinolfi. E così Negrini inizia così a dire che «Fognini non aveva insultato nessuno» perché «insultare se stessi» sarebbe lecito. Quindi, secondo la sua teoria, sarebbe un vostro diritto darvi del "Negrini di me*da" in mondovisione perché non ci sarebbe offesa nell'usare offese rivolte a sé stessi.
Da tutto questo, lui ne conclude che «se definirsi effe è "reato", si vede che per lorsignori quella condizione non è il massimo della vita, e in effetti credo che sia così».

Il termine omofobo usato da Fognini pare aver eccitato molto Negrini, dato che ancor oggi risultano pubblicati questi suoi messaggi:


Insomma, non pare proprio che il signorino sia stato costretto a nascondete la sua eccitazione dinnanzi a chi viene elogiato per aver usato termini offensivi verso un'intera categoria. Chissà se avrebbe detto lo stesso se Fognini avesse usato termini dispregiativi verso gli omofobi.