Salvini continua a fare vittimismo perché non lo lasciano incontrare segretamente i russi


Una volta che Salvini è stato beccato ad incontrare segretamente l'ambasciatore russo ad insaputa dal governo, il leader del Carroccio continua a puntare sul vittimismo. Quasi come se non capisse che il problema è un politico che prende iniziative all'insaputa di tutti, il padano continua a ripetere che se lui dice di volere la pace, nessuno dovrebbe permettersi di verificare se il suo fine è davvero quello.
Invitato da Dritto e Rovescio per il solito comizio privo di contraddittorio, ha sbraitato: «Se devo portare al tavolo i russi, con chi cacchio devo parlare, se non con i russi. Io voglio sapere i Letta, i Renzi, Fornero, Saviano, che mi hanno attaccato. Voi, cosa state facendo per la pace? Io ci metto la mia faccia, bella o brutta che sia. Voi che criticate stando comodi seduti a casa, cosa state facendo per tornare alla pace?».

Anche se è risaputo il suo odio per la Fornero e Saviano, perché pensa che una economista e uno scrittore dovrebbero prendere iniziative personali per risolvere una guerra? E perché pensa che ognuno dovrebbe agire come un cane sciolto al posto di agire come governo?
E non è andata meglio col suo dire che servirebbero populisti per garantire la pace del mondo: «Se invece di Biden, ci fosse Trump non penso che saremmo arrivati in questa situazione. Quando vincono i Repubblicani viviamo anni di pace, quando vincono i democratici partono le bombe».
Peccato che la storia non di faccia con i "se". Ed ovviamente è molto opinabile il suo sostenere che la colpa delle azioni di Putin sarebbe del Presidente di un altro Paese, anche se lui ha preferito approfittare della visibilità per promettere che lui cancellerà i debiti agli evasori fiscali se la gente lo voterà.
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