Sboarina attacca Tommasi: «Con lui sindaco diventerebbe capitale trans d’Italia»


La transfobia pare diventa parte del core-busness del partito di estrema destra di Giorgia Meloni, ossia la sedicente "mamma cristiana" che dice di voler "difendere la famiglia tradizionale" sfornando figli al di fuori del sacro vincolo del matrimonio.
Davanti alla possibilità che la Verona in cui si patrocinavano i congressi anti-gay organizzati da Pillon possa passare alla sinistra di Damiano Tommasi, il sindaco uscente Federico Sboarina si è giocato la carta dell'odio transfobico: «Chiamo a raccolta tutto l’elettorato di centrodestra, la Verona che produce ricchezza e lavoro: è una sfida che riguarda tutti. Tommasi è una brava persona, ma è pericoloso perché è il prestanome dell’armamentario ideologico della sinistra», ha detto l'espoente populista «Che idea ha Tommasi sulle tasse, sui lavori già partiti e che partiranno? Che idea ha della famiglia, della lotta alla droga dato che all’interno della sua coalizione c’è anche chi vuole legalizzarla, della rigenerazione urbana, dell’Alta Velocità, delle infrastrutture? Tommasi vuol far diventare Verona una capitale transgender? No grazie».
Ovviamente la teoria della Verona “capitale transgender” appare come la solita sparata omofoba che serve solo a compiacere i gruppi neonazisti. Tutto questo nelle stesse ore in cui le invettive della sua assessora Donazzan hanno contribuito a spengere al suicidio la professoressa Cloe Bianchi.
Intanto la sua Giorgia Meloni è andata in Spagna a sbraitato contro una presunta "lobby LGBT" con toni che ricordano i nazisti che si erano inventati una "lobby ebraica".
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