Adinolfi usa pure l'altra figlia e la sorella morta suicida per la sua campagna elettorale


Quando si è alla ricerca di voti, i figli vanno sbattiti in prima pagina. Salvini docet. E così, dopo aver pubblicato alcune fotografie della figlia che posava in bikini, Mario Adinolfi è tornato a usare le sue figlie a fini di campagna elettorale.
La minore è stata così usata per sostenere che lui e la sua seconda moglie sarebbero dei genitori teneri che sbattono la foto della figlia piccola in mutande su tutti i social e poi tentano il bis con la seconda figlia, con tanto delle solite fotografie segnaletiche che lui si è ben guardato dal censurare:



Il fondamentalista passa poi ad usare persino la sorella morta suicida, inventandosi che l'aver avuto due mogli e una sorella che ha avuto quel diritto di scelta che lui vorrebbe vietare agli altri lo renderebbe un amico di quelle donne che lui vuole pagare perché se ne stiano a casa a fare figli:



Usare una morta per una campagna elettorale è un atto che si commenta da sé, soprattutto se Adinolfi spera di poter campare urlando che lui avrebbe aiutato i negazionisti a diffondere la pandemia e a garantire più morti:



La sua teoria è che le donne vadano costrette a partorire r che i malati vanno costretti a soffrire, ma ai negazionisti si sarebbe dovuro dare denaro pubblico per aiutarli a non contribuire al bene comune.

Non contento, è in un altro post che Mario Adinolfi si lancia nel dire che sarebbe «scemo» chi non lo vota, perché lui si propone come il fondamentalista che vuole negare i farmaci ai bambini, che avrebbe garantito la presenza di no-vax infetti nei luoghi di lavoro e che smania dal desiderio di aiutare e finanziare Putin nelle sue mire espansionistiche:



Ribadendo che lui spera di campare sul dissenso senza proporre alcunché (oltre a quel suo solito "reddito di maternità" che mira a pagare le donne per restare a casa a fare figli), è tra i commenti che Adinolfi inizia a dire che lui sarebbe molto meno democratico dell'ex segretario di CasaPound o che il Pd dovrebbe essere «onorato» di averlo avuto candidato prima che lui iniziasse a rincorrere i neofascisti:



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