Beatrice Venezi ringrazia il padre, dirigente di Forza Nuova, per averle inculcato gli slogan del fascismo promossi dalla Meloni
Beatrice Venezi è divenuta l'idolo dei fascisti da quando si propose come la donna che si dichiarava favorevole agli stereotipi sessisti. Oggi si è offerta anche come testimonial dei populisti, ossia degli alleati di chi sostiene che le donne non dovrebbero poter studiare o si rischia che producano meno figli:
Quello scritto dalla direttrice d'orchestra (che però vuole essere chiamata al maschile) appare un ossimoro. Non si capisce, infatti, cosa c'entrerebbe il pensiero critico con gli slogan dogmatici come “dio, patria e famiglia” coniati da Giovanni Giurati. O non sa cosa sia il pensiero critico, o la signora deve essere davvero molto confusa.
Ed è indicativo che inveisca istericamente contro chi non piace alle destre per il suo essersi battuta contro l'odio omofobico, anche se è molto discutibile che la signora incolpi la sua mamma e il suo papà (che era dirigente di Forza Nuova) per il suo proporsi al servizio di quei partiti che l'avrebbero probabilmente tenuta reclusa in cucina.
E ovviamente il partito chiarisce che la direttrice viene da loro definita al maschile visto che loro non concepisco che certi titoli possano completare le donne.