Belgrado, la Chiesa ortodossa in strada contro l’EuroPride 2022: «Profana il nostro Paese»


Nei giorni scorsi, il presidente serbo Aleksandar Vučić, gran sostenitore di Putin e della destra omotransfobica, ha annunciato la «cancellazione» dell’Euro Pride che si sarebbe dovuto tenere a Belgrado il 17 settembre. Peccato che il presidente non possa cancellare un bel niente, dato che la manifestazione è protetta dalla Costituzione serba. Ma il suo annuncio ha armato la destra e ha portato migliaia di manifestanti omofobi nelle strade della capitale per manifestare contro l'evento.
La manifestazione è stata trainata dalla Chiesa ortodossa serba, la quale sostiene che il Pride minaccerebbe la cosiddetta famiglia tradizionale. In una blasfemia inaccettabile, i manifestanti hanno brandito madonne e crocefissi, pregando e cantando dinnanzi alla Cattedrale di San Sava al grido di “salviamo i nostri figli”.
Il vescovo Nikanor ha anche definito l’Europride come «una profanazione del nostro Paese, della nostra Chiesa e della nostra famiglia», annunciando la presenza di migliaia di persone «pronte a scendere nuovamente in piazza per mettersi davanti a coloro che avranno intenzione di distruggere i valori della Serbia».
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