È rivolta per la mancata assegnazione di un seggio sicuro a Monica Cirinnà


È polemica davanti alla possibilità che Monica Cirinnà possa essere esclusa dalle liste del Pd. E non è certo neppure la candidatura di Giuditta Pini, rappresentante dei Giovani dem.
Luca Paladini de I Sentinelli di Milano commenta: «Sono fra quelli che non ne ha mai fatto un santino ma stima Monica Cirinnà. La stimo perché l’ho sempre trovata dalla stessa parte sulle lotte di laicità e diritti che mi stanno a cuore. La stimo perché è la prima a sapere d’aver portato a casa una legge storica come le unioni civili ma assolutamente imperfetta che rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. La stimo e spero che il Partito Democratico non commetta l’errore di rinunciare alla sua competenza e passione».
Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, aggiunge: «Il Partito Democratico fa fuori Monica Cirinnà e vuole convincerci che porterà avanti i diritti e le richieste della comunità LGBTQIA+? Forse in un universo parallelo in cui, oltre al matrimonio egualitario, c’è una legge CHIARA sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali. […] Qualunque partito si voti questa non è una buona notizia».
Sandro Gallittu, portavoce dell’Ufficio Cgil Nuovi diritti, ha aggiunto: «In un parlamento in cui l’attacco ai diritti delle persone potrebbe essere il maggior collante di una maggioranza reazionaria, l’assenza di Monica Cirinnà sarebbe un’inspiegabile responsabilità dell’area progressista».
3 commenti