Il leghista Pillon esulta perché si infliggeranno altre torture al povero Archie Battersbee


Pillon è tornato a chiedere che un altro bimbo sia torturato per il suo sadico piacere, sostenendo che l'egoismo dei genitori debba sempre prevalere sul supremo interesse del minore.
Archie Battersbee è un ragazzino di 12 anni che è in coma dal 7 aprile, quando venne trovato in stato di incoscienza, a casa sua, con una corda attorno al collo. Archie subì una terribile lesione cerebrale, dalla quale non si sarebbe mai potuto riprendere, motivo per cui la legge inglese ha previsto che torturare il minorenne per prolungare la sua agoniafosse una crudeltà inaccettabile.
I tribunali hanno concordato con i medici di Archie che il trattamento vitale a cui il minore viene sottoposto sta causando un deterioramento fisico ingiustificato che, alla fine, minaccia la sua stessa dignità. E poiché non c'è «alcuna speranza di guarigione» non è nel suo interesse continuare la terapia.

Dal racconto di Pillon, pare quasi che il bimbo possa tonare a correre tra i cinguettii degli uccellini. Il leghista giura che qualcuno voglia negargli di poter vivere, in quella sua negazione del fatto che Archie è già morto e che non è una ventilazione artificiale a costituire vita.
Al solito, l'approccio di Pillon appare molto superficiale e nega il senso della legge inglese, la quale sostiene che davanti a genitori che non potranno mai essere lucidi nel prendere decisioni così difficili, è lo stato a difendere i diritti dei bambini. Davanti ad un Pillon che terrebbe in agonia il figlio come se fosse un animaletto da compagnia, la legge inglese prevede che i giudici facciano prevalere l'interesse del minore. Ma non è di questo che il leghista parla nello scrivere:



Oggi l'agonia del minore è stata prolungata perché i suoi hanno presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) per posticipare il ritiro del suo supporto vitale. Pillon ne è felice.
1 commento