Lo scandalo di Cleveland street


Lo scandalo di Cleveland street fu il nome scelto dai giornali dell'epoca per definire uno scandalo accaduto nel 1889 che coinvolse una ventina di personaggi facoltosi che frequentavano un bordello maschile a Londra, frequentato da prostituti minorenni in un'epoca in cui l'omosessualità era considerato reato anche se praticata fra adulti consenzienti.
Tutto ebbe inizio il 4 luglio 1889 quando, nel corso di un'indagine su un furto ad un ufficio postale, la polizia trovò che un fattorino quindicenne era in possesso di 18 scellini nonostante il suo stipendio settimanale fosse di soli 11 scellini.
Charles Thomas Swinscow fu sul punto di essere di essere incriminato per il furto, ma è per scagionarsi che il ragazzo confessò che che la somma era stata guadagnata attraverso alcune prestazioni sessuali, pagate quattro scellini l'una, presso una casa di appuntamenti di Cleveland Street. L'rganizzatore del bordello era il trentacinquenne Charles Hammond, sposato con una prostituta) che si faceva pagare una sovrana a prestazione e tratteneva per sé ben 16 scellini.
Scotland Yard mise sotto osservazione l'appartamento, verificando l'effettiva presenza di un viavai di "gentiluomini" (fra i quali due parlamentari). Nel frattempo la polizia, pedinando uno dei clienti che si erano presentati in via Cleveland, scoprirono che si trattava di Lord Arthur Somerset, collaboratore ed amico personale dell'erede al trono.
Trattandosi di un bordello d'alto bordo, le indagini furono condotte nel massimo riserbo e lord Arthur Somerset fu fatto fuggire all'estero, dove sarebbe morto nel 1926. Fra i nomi degli inquisiti comparve quello di Henry James FitzRoy, conte di Euston, nonché quello di un certo colonnello Henry Jervois, di Winchester.
Alla fine nessun cliente fu condannato, ma le condanne colpirono esclusivamente i ragazzi proletari e i loro difensori.
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