Nicola Porro ed Adinolfi inveiscono contro la Cirinnà per invitare a votare "fascista"


Probabilmente solo un personaggio come Nicola Porro avrebbe potuto.pubblicare una schifezza come questa:



Ovviamente tutti i dati scritti nel titolo sono falsità, messe lì per puro istinto diffamatorio. Se probabilmente anche Porro avrebbe voluto tenersi eventuali soldi che fossero stati trovati in casa secondo quanto previsto dalle legge, e nonostante pare probabile che lui non si sarebbe sognato di devolveri ad un centro anti-violenza come annunciato dalla Cirinnà, l'articolo di Max Del Papa ruota attorno al sostenere che che i populisti possono essere persone orribili in quanto razzisti e omofobi, ma gli altri dovrebbero essere più puri della neve perché loro pretendono facciano cose che loro non farebbero mai. Esattamente come quando Adinolfi sostiene che i gay dovrebbero essere tolleranti con gli intolleranti.

Prendendosela con i migranti. i gay, le vittime di odio populista e gli stranieri, è come se pensasse di rivolgersi ad analfabeti funzionali che scrive:

A, uè, uì, il malloppo non va lì; uè, uì, uà, il malloppo a Cirinnà. Incredibile, incorreggibile Monica: non contenta dei ventimila al mese da parlamentare, della tenuta agricola in Maremma, del marito Esterino Montino già sindaco a Fiumicino, adesso reclama pure i soldi del cane.

Il signor Del papa inizia a diffamare la senatrice definendola «vestale del genderismo senza razzismo» asserendo che lui la accusa di aver sospettato di «spacciatori “negri”, nordafricani, di passaggio per la sua sconfinata tenuta». E se è il sito di Porro ad essersi inventato quei termini razzisti per eccitare l'elettore razzista della loro amatissima Meloni, incalzano:

Fu un momento durissimo per i Montinnà, abbandonati perfino dalla servitù asiatica, “ingrata anche perché in regola con tutti i contributi” (si vede che per la compagna Monica questo era un surplus di cui esser grati). Rischiò il tracollo, Cirinnà, fu a un passo dallo stramazzare: doveva addirittura farsi la lavatrice da sola, maledetti filippini di merda.

Anche qui il signor Max Del Papa si inventa un po' di insulti razzisti per mostrare come lui, amico della peggior destra razzista, si diverte a lanciare accuse inventate e diffamatorie come avrebbe fatto un picchiatore fascista durante il Ventennio, ovviamente continuando ad insultare tutti con il suo dire che quella sarebbe «una logica mercadora, borghese e capitalista che avrebbe fatto inorridire Marx, Engels e pure Luxuria, si parva licet».

Inizia così a dire che la senatrice avrebbe dovuto usare i suoi soldi personali, anche se potremmo osservare che neppure a Nicola Porro manchino i soldi ma non ci risulta abbia mai versato insegnti somme a chi è vittima del sessismo:

Se davvero l’onorevola Cirinnà vuole aiutare il centro antiviolenza, i fondi non le mancano e comunque il buon gusto suggerirebbe di lasciar perdere nel caso specifico. Ma ce l’hai il buon gusto se sei del Pd? 24 mila euro sono un soffio nel vento per una parlamentare (post?) comunista, due anni di vita per un poverocristo che si suppone dovrebbe votarla, anche se comprensibilmente lo fanno in sempre meno: c’era davvero bisogno di sfoderare gli artigli, digrignare la dentatura, tirar fuori gli occhi rotanti che manco il Duce al culmine dell’eccesso e pretendere una mazzetta di banconote che scottavano?

E certo. Pensavate potessero mancare i loro soliti riferimenti al Duce avanzati contro chi non è di estrema destra come loro? E subito iniziano ad inveire contro i vaccini, contro i gay e contro chi non viene sequestrato dal loro Salvini, anche se il nesso tra le due cose è del tutto assente:

Non è la Cirinnà, sono due secoli di marxismo presunto scientifico, mentre era, e resta, pura cialtronaggine monetaria, anche nelle sue riscritture genderfluid, migranti, climatiche, vaccinali.
Pare che, per il combinato disposto di legge elettorale, mala tempora e campi larghi che si rivelano campi di Agramante, in tutto quell’imbarcare di gente assurda, da Totti a Burioni, perché no la tettona che parla in corsivo, a rischiare sia proprio Cirinnà.

E se è aberrante che l'ordine dei giornalisti non prenda provvedimenti contro un loro iscritto che definisce le persone con il termine «tettona», arriva il solito Adinolfi a dire che lui ha deciso che bisogna votare fascista:



No, Adinolfi. La Cirinnà non dice che "erano suoi". La Cirinnà sostiene che, essendo stati ritrovati sul suo terreno, adesso le appartengono legalmente. Il giudice ha semplicemente sostenuto che dovrebbe dividerli con gli operai che li hanno ritrovati.
O Adinolfi non ha capito niente e dunque non dovrebbe fare il giornalista, o mente per profitto e dunque non dovrebbe fare il giornalista.

Ed ovviamente i suoi gli sono andati subito dietro. E ci spiace per la signora Carlotta Toschi, ma il fatto che qualcuno abbia nascosto dei soldi in una cuccia di un cane non significa che il cane sia «benestante». E nemmeno si capisce che cosa vorrebbe insinuare col suo dire che la senatrice avrebbe dovuto conoscerne l'origine perché si trovavano in un terreno di sua proprietà. Ma è con toni degni del classico bullismo che contraddistingue i candidati del partito di Mario Adinolfi che la signora scrive:



A giudicare dalle battutine che la signora Toschi si scambia con un imprecisato cancelliere, l'accusa che pare mossa dalla sigora Toschi è che quei soldi sarebbero stati delle Cirinnà:



Non contenta esprime pure apprezzamento per chi scrive battute demenziali, evidentemente senza essersi informato sul fatto che la cuccia in questione non veniva usata da anni. E sempre dimenticandosi il non trascurabile dettaglio su come sia stata la Cirinnà a chiamare i carabinieri quando l'elettore adinolfiniano medio sarebbe scappato col malloppo, scrrive:





Dovessimo spiegare ad un bambino cos'è il bullismo e lo squadrismo, probabilmente basterebbe mostrargli come si atteggiano gli adinolfiniani. Ed ovviamente la notizia che li ha portati a tali livelli di odio è falsa:



Dunque l'Adinolfi che si dice "cristianamente ispirato" e la Carlotta che si dichiara troppo "cattolica" per non essere omofoba parrebbero non avere remore ad offrire falsa testimonianza contro chi osa garantire diritti alle vittime della loro persecuzione.
E resta l'evidenza di una estrema destra che non sa cosa promettere e spera di campare insultando e diffamando gli altri. Intanto il loro Salvini si porta a letto ragazzine ventenni e Berlusconi risulta immischiato in indagini per prostituzione minorile mentre dicono di voler "difendere la famiglia tradizionale", ma dato che sono populisti a loro non è richiesta alcuna coerenza. Così Adinolfi può fare il divorzio che vuole vietare il divorzio, Salvini è lo sfasciafamiglie che fa eleggere Pillon e Berlusconi è quello che tutti sanno.
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