Zelensky promette di conciderare l'introduzione dle matrimonio egualitario al termine del conflitto


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che chiederà al governo ucraino di esaminare l'introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso una volta che conclusa la guerra con la Russia.
Attualmente la costituzione ucraina definisce il matrimonio come un un'unione tra un uomo e una donna. A mettere in discussione quella definizione è stata una petizione presentata il mese scorso, nella quale si chiedeva l'introduzione al matrimonio egualitario, che ha raccolto più di 28.000 firme ed ha superato la soglia delle 25.000 richieste per essere presa in considerazione dal presidente.
La petizione citava la costituzione ucraina, nella quale si afferma che "tutte le persone sono libere ed eguali nella loro dignità e diritti" e che "i diritti umani sono inalienabili e inviolabili".
Zelensky ha risposto formalmente come previsto dalla legge e, in un decreto ufficiale, ha dichiarato: "Ho chiesto al primo ministro [Denys] Shmyhal di affrontare la questione sollevata nella petizione elettronica e di informarmi delle decisioni pertinenti".
Ha però osservato che non sarebbero state apportate modifiche durante la guerra con la Russia perché l'articolo 157 della Costituzione dell'Ucraina vieta qualunque modifica costituzionale in condizioni di guerra o di stato di emergenza.
Gli attivisti per i diritti lgbt+ chiedono che nel frattempo vengano prese in considerazione le unioni civili, soprattutto perché senza quel riconoscimento i partner dei soldati gay morti a causa dell'invasione russa non potranno richiedere i loro corpi per seppellirli.
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