Anche la Meloni ha la sua Pillon: ecco chi è la neocatecumenale Maria Rachele Ruiu


Maria Rachele Ruiu è una neocatecumenale come Gandolfini e Pillon. Per anni è stata dirigente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, dell'organizzazione omofoba di Massimo Gandolfini, dell'organizzazione franchista CitizienGo e della Manif Pour Tous. Risultava accreditata anche come «ricercatrice» per i «corsi di educazione sessuale biblica» con cui le lobby integraliste cercarono di entrare nelle scuole per incitare i ragazzi a praticare sesso non protetto.
Fieramente anti-gay, contraria al diritto di scelta delle donne e contraria ad ogni forma di rispetto verso le minoranze discriminiate, Maria Rachele Ruiu è stata eletta alla Camera tra le fila del partito di Giorgia Meloni.

La signora dichiara di credere alla fantomatica «ideologia gender», sostenendo che serve a «spacciare per vere teorie totalmente menzognere, come il fatto che esista una identità di genere totalmente autonoma e sconnessa dall’identità sessuale maschile o femminile». Sostiene che la carriera alias sarebbe un «progetto ideologico» perché lei contesta «il cosiddetto approccio affermativo» a fronte del suo sostenere che i ragazzi dovrebbero essere costretti a conformarsi all'identità sessuale che lei sostiene vada loro imposta sulla base dei loro genitali. La sua teoria è che la mancata discriminazione delle persone trans «induce i minori che manifestano presunti sintomi di disforia di genere a intraprendere percorsi per il cambio di sesso».
Oltre a battersi contro i diritti dei gay, la signora Rachele Ruiu promuove l'intera agenda evangelica dell'ultra-destra statunitense, la quella prevede anche l'educazione die figli a casa, la reclusione delle donne in cucina, il ritorno alla pastorizia e il diverto alla pornografia. Ed infatti lei dice che «l’emergenza educativa non riguarda solo l’ideologia gender ma anche le sempre più diffuse dipendenze tra i giovani. Oltre le “tradizionali” dipendenze da stupefacenti, penso in primis all’abuso di cannabis, ci sono le “nuove” dipendenze da smartphone, social network, gaming e, in particolare, da pornografia».

Dal punto di vista della propaganda, la signora ha fatto carriera pubblicando messaggi atti a tentare di spaventare i genitori omofobi, sostenendo che ogni educazione al rispetto avrebbe potuto fare dle male ai propri fdigli, quasi volesse cavalcare la teoria di Putin sul fatto che l'orientamento sessuale e identità di genere possano essere "indotti" se non si vive in un clima omofobo::









E questi messaggi non sono neppure il peggio, ma solo i primi post che si trovano cercando cosa la signora abbia detto riguardo alla truffa "gender" di cui lei si fa promotrice.
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