Coghe vuole tutelare gli stupratori, garantendo che le loro vittime siano costrette a crescere i loro figli

L'organizzazione forzanovista Provita Onlus pare non conoscere cosa sia la vergogna. E così, il loro Jacopo Coghe è tornato ad attaccare il diritto di scelta delle donne e si è messo a sbraitare che lui vuole usare la forza per costringere le donne a crescere i figli dei loro stupratori. Tanto mica dovrà farlo lui.
E pazienza se quel bambino non avrà un padre e se sua madre ricorderà la violenza subita ogni volta che lo guarderà: tutti i suoi slogan sulla complementarietà dei sessi servono solo ad attaccare i gay, non certamente a minare il suo chiedere che gli stupratori siano tutelati dalla possibilità che le loro vittime possano scegliere di non far nascere la loro progenie.
E così, la loro organizzazione si è inventata questa schifezza:

Peccato che un'ecografia non permetterebbe manco di distinguere Coghe da uno stupratore e, se stessimo alle sue semplificazioni, potremmo ritenere che esigere la sua castrazione chimica sia un dovere morale.
Ed è buffo insistono così tanto nel pretendere che alcuni bimbi siano condannati a vivere con genitori che non li vogliono, ma poi si mostrano disinteressati verso le sorti dei figli di migranti che affrontano il Mediterraneo o deii figli degli ucraini che subiscono le bombe del loro amato Putin. Evidentemente non è la tutela della vita ad interessarli, ma solo il predominio maschile sul corpo delle donne.
E forse qualcuno potrebbe spiegate al signor Coghe che da un'ecografia non si può neppure capire se bambino ha una famiglia omogenitoriale, ma in quel caso lui chiede leggi che impediscano il concepimento. Evidentemente il signor Coghe ritiene sarebbe preferibile un padre stupratore a due amorevoli padri gay.