Giorgia Meloni ad un attivista lgbt: «Hai le unioni civili, che vuoi?»

Giorgia Meloni non si limita a fare figli al di fuori del matrimonio quale frutto del suo copulare nel peccato con un ateo che dichiara di non credere al matrimonio. Chiarisce anche che lei disprezza i diritti civili e che le minoranze dovrebbero accontentarsi delle briciole. Davanti ad un’attivista che le si è avvicinata con una bandiera arcobaleno, la populista ha urlato: «Hai le unioni civili, che vuoi?».
Forse voleva pari diritti e mon un'unione di serie b, non tutelata costituzionalmente che offre più privilegi un Adinolfi che si risposa a Las Vegas. E fa sorridere che a dire frasi simili sia una tizia che quelle unioni non le ha manco votate, che ha fatto affossare una legge contro l’omofobia, che straparla di lobby LGBT e che vorrebbe l’Italia lontana dai diritti, stile Russia. Ed è anche la tizia che prometteva che lei quelle unioni le avrebbe abolite:

Ci sarebbe poi da domandarsi come sia possibile che un esponente lgtb sia salito sul palco della Meloni senza essere fermato. Non sarà forse una messa in scena?
Fatto sta che il copione scritto dalla alleata di Duda ha previsto che il ragazzo, coperto dagli insulti dei presenti, dicesse: «Io voglio il diritto al matrimonio e all'adozione e invece devo scappare all'estero». Citando gli slogan delle organizzazioni forzanoviste che la sostengono, la Meloni ha replicato: «Tu vuoi tante cose, ognuno qui vuole delle cose, ma io voglio il diritto di pensarla in maniera diversa. È la democrazia, possiamo non essere d'accordo e ci rispettiamo».
Peccato che calpestare i diritti costituzionali dei cittadini e i citare odio vontro di loro non significhi "pensarla in modo diverso". Significa essere criminali che andrebbero processati per crimini contro l'umanità.
Ad accrescere il dubbio che quel siparietto fosse stato architettato dalla populista è la modalità con cui la dama nera ha diffuso il video per vantarsi della sua omofobia e del suo disprezzo per le minoranze:

Ci spiace per loro, ma umiliare le persone non è "lezione di stile". È solo l'ennesimo schifo di una tizia che mostra donne stuprate nella speranza di fare soldi attraverso la loro pubblica umiliazione. E non va meglio con la follia di una tizia che vorrebbe equiparare le sue opinioni a dei diritti civili.
Arriva poi Umberto La Morgia a paragonare l'espressione di un'idea ad un attacco squadrista contro i Pride, peraltro negando che negli stati degli alleati della sua leader si registrino attentati, pestaggi ed aggressioni contro le parate o che in Italia ci siano contestatori di destra:

E se La Morgia sostiene che il ragazzo avrebbe «invaso» il paco, sta forse dicendo che la sua Giorgia non sa manco difendere i confini di un palco circondato da agenti mentre promette che "difenderà" i confini nazionali con sistemi illegali che garantiscano più morti nel Mediterraneo?
Ma il tema più dibattuto resta il fatto che il presunto attivista paia un figurante assoldato dalla Meloni:

Intanto sui social è già partita l'ironia:



