Il partito di Adinolfi chiede la censura di chi accosta i cristiani alla pedofilia come loro fanno con i gay


In qualità di candidata di Mario Adinolfi e dell'ex segretario di CasaPound, l'avvocatessa Carlotta Toschi sostiene che il ddl Zan sia da ritenersi «liberticida» in quanto il suo partito sostiene che l'istigazione all'odio e i crimini dettati dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere della vittima vadano ritenuti «libertà di espressione».
Però oggi dice che lei ha chiesto che l'opinione di altri fosse censurata perché a lei non sta bene che, davanti agli incessanti scandali sessuali nella Chiesa, qualcuno osi accomunare i pedofili ai cristiani. Senza citare fonti o contesti, la signora scrive:



Ed ovviamente arrivano i suoi a dire che la libertà di espressione è una vergogna o che servirebbero leggi per limitarla, presumibilmente tranne quando sono loro a incitare gli omofobi alla discriminazione:



Sarebbe bello vederla sostenere le stesse teorie anche quando è il suo Mario Adinolfi a cercare di accomunare i pedofili ai gay. Ad esempio, è nel luglio del 2016 che il suo capo asseriva:



La fonte? Se l'è inventato lui, tentando di attribuire un orientamento sessuale a quello che è un crimine che sarebbe folle voler ricondurre ad una normale sessualità. Eppure, a detta sua, davanti ad un uomo violenta un bambino, lui decide che si tratterebbe di gay e non di un violento che sceglie la sodomizzazione in quanto ritenuta un atto di dominazione dell'altro:



Peccato che basti guardare i dati reali per scoprire che a commettere abusi, nella maggioranza dei casi, sono i genitori: nel 47,3% delle violenze la responsabile è del padre, nel 10,5% della madre, nell'11di % entrambi. Seguono gli zii (9,8%), i nonni (9,5) e i conviventi dei genitori (8,9).
Dato che quelle persone rientrano nella sua definizione di "famiglia tradizionale" e non paiono gay dato che hanno fatto figli, curioso è come Adinolfi decida di negare l'evidenza per convincere i suoi proseliti che i preti pedofili sarebbero gay, incurante di come lo studio da lui stesso citato escluda esplicitamente quella teoria:



Di generalizzazione in generalizzazione, Adinolfi arriva a dire che tutti i pedofili sarebbero fantomatici gay anche quando si tratta dei genitori delle vittime:



E se Adinolfi dice che i pedofili sarebbero gay perché la maggior parte delle vittima è di sesso maschile, potremmo osservare che tutti i preti pedofili erano preti e che dunque sarebbe possibile dire che tutti i preti pedofili sono preti nella totalità dei casi. Per proprietà transitiva, l'opinione che la signora Toschi vorrebbe censurare apparirebbe molto più legittima di quella sostenuta dal suo capo.
E forse la signora Toschi dovrebbe redarguire il suo capo quando dal sostenere che i preti pedofili sarebbero «prevalentemente gay» è passato al sire che «sono gay» sino ad arrivare ad accusare i gay di essere «pedofili» in quanto gay:



Ed ovviamente anche lui, come la signora Carlotta, auspica che ogni opinione a loro sgradita possa essere censurata. E ci dica la signora Toschi, quello che il suo capo scrive sui social è da lei ritenuto "libertà di espressione"?
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