Meloni e Salvini promettono la sistematica discriminazione delle persone lgbt


La destra populista si presenta alle elezioni dichiarando guerra ai diritti gay, spesso citati nei loro programmi in una promessa di limitazioni alle loro famiglie.

Nel programma di Giorgia Meloni, troviamo scritto:

Contrasto a ogni discriminazione basata sulle scelte sessuali e sentimentali delle persone, mantenimento della legge sulle unioni civili, ribadendo al contempo il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta ad ogni forma di maternità surrogata, nell’interesse supremo del minore.

Se è tutto da provare che rendere orfani i bambini sia nel loro "interesse supremo", va ricordato che Fratelli d'Italia chiese il ritiro della legge sulle unioni civili, dopo averle fortemente combattute durante il dibattito parlamentare. Al momento del voto, abbandonarono l’aula e promosero che loro avrebbero abolito la norma.
Ora dice di voler mantenere in vigore una legge già approvata, i n un'asserzione alquanto curiosa in un programma politico a meno che la signora non abbia intenzione di abolire tante altre leggi, come quella che garantisce il diritto di scelta alle donne.
La Meloni è contraria anche a qualunque ipotesi di una legge contro l’omobitransfobia, battensodi perché si vieti ogni educazione al rispetto nelle scuole. Credono inoltre esisterebbe una “teoria gender” mai definita, anche se è evidente il loro sostenere che alle persone vada imposto il genere determinato alla nascita.

Il partito di Salvini afferma:

La famiglia va anche tutelata con politiche valoriali che ribadiscano il suo ruolo primario nella società. La famiglia è quella composta da una mamma e un papà e non da un ‘genitore 1 e 2′.

Una bufala rilanciata in campagna elettorale, a danno anche di tutti quei bambini che sono nati in famiglie cosiddette "tradizionali" e per qualunque motivo vivono in famiglie diverse.
La Lega dice anche di voler combattere contro “a decostruzione dell’identità sessuale”, contro le “imposizioni ideologiche come l’indottrinamento gender sui minori e il cambiamento di sesso” in quel loro ispirarsi all’Ungheria di Orban.
Il partito di Salvini dica anche di voler “condannare pratiche come la maternità surrogata, rendendola reato internazionale, proseguendo così la strada tracciata da Matteo Salvini con la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare in Cassazione”. Promettono poi “contrasto a misure come il Ddl Zan per l’introduzione del concetto di ‘identità di genere’ e la privazione delle libertà di opinione e di parola”. Scrivono anche che vogliono un “contrasto all’ideologia di genere e alla fluidità in più settori della società (scuola, sport, carceri, documenti pubblici)”, forse riferendosi alle pretese di Pillon affinché alle persone transgender sia vietato l'accesso allo sport, alle palestre o ai bagni. Forse il riferimento alle carceri è perché Pillon vorrebbe mettere le donne trans in mezzo a maschi che possano stuprarle.
La Lega combatterà anche i registri di genere e vieterà le “carriera alias” in quanto “procedura che introduce il concetto della fluidità di genere e determina una palese forzatura giuridica”. Parano pure di un fantomatico “tentativo di ‘colonizzazione ideologica’ attraverso la cosiddetta teoria gender”.

E se tutti conosciamo le pretese avanzate dal leghista Pillon contro le persone lgbt, preoccupante è come la meloni abbia candidato Massimo Gandolfini in qualità di organizzatore del cosiddetto "family day" nonché la sua pupilla Maria Rachele Ruiu, sino a ieri membro del direttivo dell'organizzazione forzanovitsa Provita Onlus che da anni si batte contro i diritti delle minoranze.
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