Adinolfi gioca a fare il giudice morale contro la scelta e la vita di Shanti De Corte


Il 22 marzo del 2016, Shanti De Corte aveva 17 anni e si trovava all’aeroporto di Bruxelles perché sarebbe dovuta andare Roma in gita scolastica. I terroristi fecero esplodere una bomba. Shanti ne uscì indenne, ma vide i morti per terra, i feriti che urlavano, i cadaveri con gli arti dilaniati dall'esplosione. Non si è mai più ripresa. ha tentato più volta di suicidarsi, impossibilitata a reagire all'orrore che aveva vissuto, nonostante l’amore dei suoi genitori, le cure degli psichiatri, i farmaci e i ricoveri non bastavano più. Ora le autorità sanitarie belghe hanno accettato la sua richiesta di eutanasia.
A raccontarlo è stata la madre Marielle: Shanti è morta il 7 maggio a 23 anni, con la famiglia accanto, un suicidio assistito perché la sua sofferenza mentale è stata giudicata «insostenibile» e «senza più possibilità di sollievo». Sapere che l’avrebbero aiutata a morire ha dato a Shanti l’ultimo sorriso, che ha postato con una foto sul profilo Facebook.

Ma Adinolfi ha da ridire e sui social urla che a lui non sta bene che quella lurida troietta abbia vinto la sua battaglia al posto di essere torturata per il suo sadico piacere. Dice che a lui non frega nulla dei due neuropsichiatri hanno riconosciuto che la giovane non avrebbe mai potuto tornare a vivere serenamente, dicendo che lui preferisce banalizzare temi tanto complessi secondo la sua convenienza da estremista che vuole che i malati siano torturati contro la loro volontà.
Evidentemente non gli bastava più proporsi come quello che vorrebbe finanziare i militari russi impegnati in stupri minorili mentre lui tenta di fare soldi con l'incitamento alla discriminazione dei gay, proponensodi anche come il sadico che scrive:



Evidentemente lui avrebbe preferito la ragazzina continuasse a tentare il suicidio sino a quando non ci fosse riuscita, motivo per cui lui non esista a banalizzare un argomento tanto profondo, riducendo un dolore tanto profondo a un qualche slogan elettorale da vomitare sui social in quella sua abitudine a cercare un profitto personale dallo sciacallaggio delle vite altrui.
Che vuole saperne di come ci si possa sentire nell'essere sopravvissuti ad un attentato e vedere, a soli 17 anni, un cumulo di persone con gli arti dilaniato da uno scoppio di una bomba? Eppure lui dice che la ragazzina doveva subire la sua volontà. Ed è fantastico dica sempre che i genitori dovrebbero poter disporre a proprio piacimento dei figli se si tratta di corromperli all'odio, ma poi insulti i genitori che vogliono il bene per i figli e rispettano le loro scelte al posto di sostenere come lui che servano leggi che costringano le sue figlie a fare ciò che suo padre vuole se mai dovessero avere una gravidanza non desiderata.

Ovviamente lo stato belga non ha ammazzato nessuno, ha semplicemente rispettato la scelta di una persone. Infatti non si parla dei suoi amici russi che ammazzano chi vorrebbe vivere mentre lui propone di aiutarli economicamente. E questo fa pensare che a far infuriare Adinolfi non sia tanto la morte, quanto il fatto che qualcuno possa aver rispetto per la libertà di scelta degli altri.
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