Il Senato messicano ha approvato il divieto alle "terapie di conversione"


Con 69 voti favorevoli, due contrari e 16 astenuti, il Senato del Messico ha approvato il ddl che mora a vietare le pericolosissime quanto fantomatiche "terapie di conversione" dell'omosessualità. La norma dovrà essere ora approvata dalla Camera prima di entrare in vigore.
L’organizzazione Yaaj Mexico ha festeggiato il voto, ricordando come le «vittime principali delle terapie di conversione» siano i «giovani lgbt» a cui gruppi religiosi privi di scrupoli «causano danni irreparabili alla loro salute mentale nel corso della loro vita adulta e, nei casi peggiori, li portano al suicidio. Per i sopravvissuti a queste pratiche che hanno denunciato quanto subito, questo primo voto significa la riparazione parziale del danno una volta vissuto».

Ad oggi, già Germania, Malta, Canada, Australia, Argentina, Francia, Nuova Zelanda ed Ecuador cetano quelle violenze. Diverso è il discorso in Italia, dove mai si è affrontato il tema e dove Silvana De Mari e la lobby di Riccardo Cascioli continuano impunemente a promuovere quelle teorie prive di ogni valore scientifico.
Il New England Journal of Medicine stima siano circa 20.000 i giovani lgbt che vengono quotidianamente sottoposti a quelle fantomatiche "terapie", spesso costretti a subire quelle terribili violenze da famiglie molto religiose. Minorenni vengono così sottoposti ad elettroshock, trattamenti chimici e di deprivazione che dei truffatori spacciano come un mezzo in grado di “trasformare” i gay in eterosessuali.
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