La candidata di Adinolfi che promuove "favole gender"


Il partito di Mario Adinolfi è uno di quei gruppi di estrema destra che dice di vedere "favole gender" in una qualunque storia con contempli un principe maschio che salva una principessa femmina.
Fa dunque sorridere che che sia una sua candidata a rilanciare alcuni scritti di Cinzia Pennati in cui si invita ad insegnare ai figli che la lotta non è per soli maschietti o che le femminucce non dovrebbero aspettare che un maschio le "salvi".
Fa sorridere perché quelle paiono proprio le cose che Jacopo Coghe sostiene possano "confondere l'identità sessuali dei bambini" e contro cui Adinolfi promette la sua guerriglia:



Se è pur vero che Carlotta Toschi appare come un personaggio molto ambiguo che è passata dal fare la volontaria in un centro lgbt al candidarsi con Adinolfi (dopo essere passata da Hoara Borselli a dire che i gay erano cattivi con lei), queste citazioni non paiono compatibili con l'ideologia del partito che la signora si vanta di rappresentare.
A dire che non è accettabile che ai bambini non si dica che l’uomo è sempre principe, eroe, salvatore o che la donna sempre principessa, vittima, premio in palio da salvare fu proprio il suo capo, il quale attaccò ferocemente l'Associazione Ireos Onlus per aver osato spiegare ai bambini che non esistono “cose da maschio” e “cose da femmina” così come non ha senso parlare di “ruoli da maschio” e “ruoli da femmina”.



Ma se Adinolfi ritiene che quella sia una "questione di gender", allora perché il suo partito rilancia quelle teorie senza ricevere le medesime accuse?
1 commento