Eugenia Roccella usa le donne maltrattate per elogiare la tranfobia di J.K. Rowling


Eugenia Roccella, ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità del governo Meloni, ha sfruttato la giornata contro abusi e maltrattamenti sulle donne per difendere la transfobia di J.K. Rowling, idolo indiscusso delle peggiori sette omofobe.
Secondo la signora Roccella, la «differenza sessuale è scritta nel corpo e bisogna garantire l’inviolabilità e la libertà dei corpi femminili. Oggi abbiamo vecchie forme di potere patriarcale, di discriminazione e prevaricazione che si sovrappongono a forme nuove, più subdole e insidiose, a nuovi dispositivi di potere come la frantumazione del corpo materno, la sua immissione sul mercato o la difficoltà a nominarsi come donne e abbiamo visto che turbine di accuse si è scatenato contro una scrittrice famosa come la Rowling per aver affermato solo che non rinunciava a nominarsi come donna e non come persona con l’utero».
Insomma, ha ripetuto a pappagallo la propaganda cerata dalle lobby omofobe che anche il leghista Pillon era solito ripetere con i medesimi termini. Peccato che Rowling abbia detto e continui a dire anche altro, motivo per cui è abbastanza imbarazzante che la ministra voglia falsificare i fatti per difendere chi dice che le donne transgender non sarebbero vere donne perché “non hanno le mestruazioni”.
Ed è molto noioso vedere come le destre voglia far passare per vittima chi aggredisce e calpesta la dignità i altre persone. Ma forse non ci sarebbe potuto aspettare altro da una Roccella che propose l’abolizione delle unioni civili nel 2018 e attaccò il DDL Zan sostenendo che lei non vedrebbe omofobia.
1 commento