I giudici cancellano il decreto Salvini che imponeva specifiche sul sesso dei genitori


Il Tribunale civile di Roma ha cancellato il decreto Salvini che imponeva la dicitura "madre" e "padre" sulla carta di identità al posto della più neutra dicitura "genitore".
Davanti ad un ricorso presentato da due madri, il giudice ha ritenuto che il decreto, oltre a violare le norme comunitarie ed internazionali, sarebbe viziato da eccesso di potere. Per questo un'ordinanza ha deciso che sulla carta di identità della piccola sia scritto "genitori o chi ne fa le veci" anziché il "padre e madre o chi ne fa le veci" voluto da Salvini.
Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che la decisione sarà esaminata dal Governo, dato che le destre sostengono possa mette a rischio il sistema di identificazione personale, anche se prima di Salvini si era sempre fatto così.
Alessandro Zan commenta: «Il Tribunale di Roma ha dato torto a Salvini che, nel 2019 da ministro dell’interno, voleva cancellare a colpi di decreto le famiglie arcobaleno. Ancora una volta la destra fa provvedimenti illegali per ottenere facile consenso, colpendo i diritti di famiglie e dei loro figli».
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