Il pastore Luigi Carollo all'attacco di Luigi Carollo: «Io combatto contro i diritti lgbt»


Oltre a quel Luigi Carollo che predica omofobia e promuove i partiti di ultra-destra dall'altare della sua chiesa pentecostale, esiste anche un Luigi Carollo che è coordinatore del Palermo Pride ed è membro dell'Arcigay di Palermo dal 1992. D auna parte c'è un pastore che incita i genitori omofobi a non accettare i figli gay, dall'altro c'è chi si batte per garantire sicurezza e diritti anche alle vittime del suo omonimo.
Tanto ha fatto infuriare il pastore modenese, il quale è corso sui social a ostentare il disprezzo che lui riversa verso chiunque difenda i diritti civili e osteggi l'ascesa dell'ultra-destra. Con l'evidente intento di aizzare i suoi proseliti, scrive:



Ed è tra i commenti che troviamo frasi che sembrerebbero avere rilevanza penale. Lacciando perdere quelli che dicono che sarebbe "roba da matti" il fatto che il cognome Carollo non sia sinonimo di omofobia, arriva chi definisce "mal riuscito" chi si batte per i diritti delle persone e non contro di essi. Un insulto, quest'ultimo, che potrebbe tranquillamente rientrare nel reato penale di diffamazione aggravata.
E mentre una tizia urla che chi contesta le campagne di istigazione alla discriminazione del pastore andrebbero ritenuto un "hater", lui dichiara tutto tronfio che la sua opera di propaganda sarebbe atta a battersi per "diritti opposti". Quindi, se l'italiano non è un'opinione, Carollo dichiara candidamente di battersi contro i diritti delle persone lgbt contro chi invita le famiglie ad accettare i propri figli:



Visto che Carollo rivendica il suo battersi contro la vita, le famiglie e la dignità di un intero gruppo sociale, si capisce molto chiaramente perché pregava insieme a Pillon affinché lo spirito di Orban concedesse impunità a chi si macchia del delitto di istigazione alla discriminazione.
Difficile è anche comprendere perché Carollo voglia lavorare come pastore nonostante non faccia mistero di come la sua unica fede è nell'estrema destra, motivo per cui sarebbe piò onesto fondasse un circolo politico anziché una chiesetta che magari può anche operare esentasse.

L'articolo citato da Carollo è del luglio scorso. Ed è in un'intervista che l'altro Carollo parrebbe parlare di gente assimilabile al pastore nel dichiarare:

Tantissimi ragazzi e ragazze eterosessuali partecipano alla manifestazione perché ne hanno fatto una loro battaglia di libertà. Il mondo che ci circonda è cambiato. Basta vedere la narrazione televisiva, i film, le fiction che sempre più mettono in scena le persone gay, lesbiche, trans, bisessuali, non binarie ma anche i contenuti televisivi rivolti ai bambini riportano un’attenzione maggiore al tema perché la nostra è una realtà che sempre più è sotto l’attenzione di tutto e tutti: molti bambini hanno compagni di scuola o amichetti figli di famiglie arcobaleno ed è giusto che fin da piccini imparino che non c’è nulla di strano e che non sono diversi da tutti gli altri. E poi ci sono le vittorie che sono state conquistate nel tempo e parlo ad esempio delle unioni civili e, in alcuni paesi del mondo, anche del matrimonio. Ma i diritti non sono mai per sempre… e qui rispondo all’altra tua domanda, cosa invece non è cambiato… Ebbene, purtroppo non è cambiato il fatto che noi veniamo ancora visti come una minaccia rispetto all’ordine delle cose descritto dal patriarcato e voluto dal maschilismo. I diritti, come dicevo poc’anzi, non sono mai per sempre, e chi ci dice che in Italia non possa accadere qualcosa di simile a quanto accaduto negli Stati Uniti dove la legge a tutela dei diritti di scelta delle donne riguardo l’aborto è stata cancellata con una sentenza della Corte Suprema che ha portato il paese indietro di 50 anni?? Bisogna stare molto attenti e non dar nulla per scontato ma continuare a lottare perché finché ognuno di noi avrà dentro di sé la cultura del maschilismo, di “eteronormalità” e il modo di pensare patriarcale, fino ad allora i nostri diritti saranno sempre soggetti a minaccia come anche quelli delle donne, dei migranti, dei più deboli.

E se il pastore Carollo ha più volte invitato i genitori omofobi a non accettare figli gay, l'altro Carollo ha dichiarato:

Per quanto riguarda la famiglia invece penso che i genitori spesso sono soltanto spaventati. La non accettazione la maggior parte delle volte non nasce dall’odio ma dalla paura e dunque succede che bisogna educare la propria famiglia, le mamme e i papà a non avere paura, a capire che si può vivere una vita piena, felice e serena anche se si è omosessuali. E qualora questo non accadesse esistono le associazioni e i centri antidiscriminazione: ne è stato appena aperto uno ai Cantieri Culturali Della Zisa, si chiama “Protego” ed è ospitato da Tavola Tonda.

Davanti a queste Parole che il pastore modenese giura su Gesù che lui si batterebbe per dei «diritti opposti» a quelli di rispetto, tolleranza e amore descritti dal suo omonimo.

Update 09/11/2022: Come sua abitudine, il pastore modenese non ha perso tempo ad incitare i suoi proseliti contro di noi, in quella sua abitudine a chiamarli allo squadrismo contro chiunque osi pensarla diversamente da lui, da Orban e da Putin. E così scrive:



Arriva una signora che pare aspirare ad una condanna penale per diffamazione aggravata, dato che oil suo dire che noi avremmo «seri problemi mentali». E se rassicuriamo la signora sul fatto che il suo messaggio verrà segnalato ai nostri avvocati, la sua situazione pare aggravarsi quando dichiara pubblicamente che noi avremmo un basso livello culturale e morale o che non avremmo alcuna spiritualità:



Ed indovinate un po' chi plaude alla diffamazione della signora? Ovviamente quel pastore che dice di averci denunciato perché si sentirebbe offeso dal diritto di critica:



Arrivano anche altri insulti, con l'approdo di quella solita Manuela Antonacci che lavora per Riccardo Cascioli e per altri gruppi legati alle lobby omofobe. E tutti loro parrebbero ritenere che l'insulto e l'offesa siano la loro risposta "cristiana" alla libertà di pensiero altrui:

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