Milano approva una mozione sulla messa al bando delle cosiddette “terapie di conversione”


Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato una mozione sulla messa al bando delle cosiddette “terapie di conversione” volte a “guarire” l’orientamento sessuale e l’identità di genere delle persone lgbt+.
Prive di ogni scientificità e causa del suicidio di numerosi adolescenti, si tratta di torture psicologiche ancor oggi promosse in Italia da personaggi come Silvana De Mari o Riccardo Cascioli.

La mozione è stata presentata dal consigliere Michele Albiani del Pd, il quale ha spiegato come «queste pratiche siano vietate in Germania, Brasile, Taiwan, Malta, Ecuador, Nuova Zelanda e in parti di Canada, Spagna, Usa e Australia, ma è una lista in continuo aggiornamento. Penultima in ordine cronologico, subito prima di Israele, è stata la Francia nel gennaio 2022». La sua approvazione ha visto 25 voti a favore, 5 contrari e 4 astenuti e chiede di «aprire un dialogo con tutte le comunità religiose della nostra città, per prevenire e contrastare l’utilizzo di tali pratiche» poiché «i più a rischio di terapie riparative restano i gruppi religiosi estremisti legati a terapeuti o consulenti conosciuti nel settore».
La delibera impegna anche il sindaco e la giunta a «dichiarare in modo netto la propria contrarietà alle pratiche pseudoscientifiche conosciute come terapie di conversione o riparative nei confronti delle persone LGBTQ+».
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