Secondo Pillon, la paternità sarebbe un "capriccio"


Il leghista Simone Pillon, nel tentativo di accreditare l'agenda omofoba, tenta di fomentare alla discriminazione i suoi proseliti dicendo che il desiderio di paternità dei gay sarebbe un «capriccio». Mica come il suo Massimo Gandolfini che ha adottato tutti i suoi figli dopo che Dio ha deciso che la sa unione matrimoniale dovesse essere infeconda. Ma lui è etero e dunque sappiamo che Pillon ritiene che il neocatecumenale avesse tutto il diritto di soddisfare il suo desiderio di essere padre, al pari di quegli eterosessuali che stuprano le proprie figlie ma sono etero come piace all'ex senatore. E così che scrive:



Inoltre l'avvocato non pare aver compreso il testo dell'articolo, dato che non vene detto quello che lui cerca di far pesare. Ma d'aronde si sa che lui farebbe di tutto pur di invocare il fantomatico "gender" come pretesto per incitare gli omofobi alla discriminazione.
Ed è fastidioso osservare come continui ad usare i bambini come scudo alla sua ideologia, ovviamente senza mostrare alcun rispetto per sacrosanto diritto delle donne di poter scegliere cosa o non fare con il proprio corpo. E persino nella giornata contro la violenza sulla donna riesce a ciarlare nelle se solite illazioni ideologiche.
Inoltre dovrebbe sapere che nessun bambino ha mai chiesto di poter esercitare il diritto a nascere. In qualunque caso il concepimento è una scelta egoistica o comunque unilaterale dei genitori, anche se etero.
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