Adinolfi chiede alla Meloni di aiutarlo a rendere orfani i bambini che lui odia

Stessimo ai suoi presunti dogmi, non dovremmo ritenere giusto che l'Italia consideri valido quel secondo "matrimonio" che Mario Adinolfi ha celebrato in uno squallido casino di Las Vegas con una ragazzina che non era la moglie che lui ha sposato davanti a Dio. Eppure le figlie da lui concepite attraverso un'unione carnale che la tradizione cattolica definisce di "adulterio" godono di pieni diritti, senza subire le discriminazioni che la sua ideologia prevederebbe dovrebbero subire.
Ma dato che lui è a posto e le sue figlie vengono ritenute tali anche dove chi divorzia verrebbe messo in carcere, è contro i figli degli altri che Adinofli si è messo ad urlare che a lui non sta bene che il figlio di due gay che hanno adottato un figlio in Austria non si ritenuto orfano dall'Italia.
Inventandosi che il riconoscimento dei diritti altrui sarebbe da intendersi come una "rimozione" a chi vuole che gli altri abbiano meno diritti di lui, il fondamentalista romano cita a casaccio la GpA poter sostenere che l'Italia dovrebbe non riconoscere i genitori dei bambini nati dalle famiglie che lui odia in quanto non eterosessuali:

Definire "moda" la genitorialità lascia intendere il livello di bieca mistificazione di cui il fondamentalista romano pare capace, anche perché la Commissione non ha purtroppo detto quello che dice lui. L'Italia potrà tranquillamente discriminare i propri cittadini, ma non potrà togliere diritti ai bambini nati all'estero che volesse venire in Italia.
Sarò che Adinolfi basa il suo intero fatturato sull'istigazione all'odio e alla discriminazione, ma vedere un estremista che vuole privare dei bambini dai loro diritti solo perché ritiene che i suoi pruriti sessuali debbano garantirgli maggiori diritti è un qualcosa che suscita un certo orrore.