Dopo il Pos, la Meloni dichiara guerra anche allo Spid


Arenata la guerriglia populista contro i pagamenti elettronici a favore di metodi di transazione non tracciabili che possano favorire gli evasori, il governo Meloni vuole cancellare anche lo Spid, ossia il sistema pubblico di identità digitale che offre l'accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione.
Alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia, a margine dell'esibizione di Cristina D'Avena, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha dichiarato: «Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato».
In altre parole, ogni attività verrà vagliata, vigilata e tracciata da un Viminale che avrà accesso ad ogni singola operazione online dei cittadini. Ed è curioso dicano che sarebbe per evitare tracciamenti che loro preferiscono i pagamenti non tracciabili, quando poi si lamentano che l'accesso ai servizi avvenga attraverso società che non sono dietro il diretto controllo del potere politico.



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