Il leghista Pillon si intesta la rappresentanza del mondo femminile a nome dell'ex gieffina


È frignando come sua abitudine che l'ex senatore leghista Simone Pillon si è messo a piagnucolare che la gente sarebbe cattiva con lui solo perché lui pretende leggi che costringano le donne ad obbedirgli. Ed è quasi comico nel suo asserire che le donne gli darebbero ragione perché l'organizzazione forzanovista Provita Onlus dice che il giornale di Belpietro sostiene una ex concorrente del Grande Fratello Vip si dica contraria alla libertà scelta di scelta delle altre donne.



Ovviamente la questione non "quando lo dico io". La questione è che Pillon vorrebbe imporre la sua opinione, escludendo tutte le altre. Nei fatti, lui potrebbero anche dirsi favorevole a pedofilia e stupri, ma il problema nascerebbe se dall'invettiva passasse a pretendere leggi che possano legittimare quegli abomini solo sulla base della sua opinione.
E quando Pillon scrive che "dal mondo femminile qualcosa si muove", è senza rendersene conto che sta ammettendo che il mondo femminile è quasi interamente schifato da lui e da chi la pensa come lui. Ma il vero problema resta come l'ex senatore leghista sembri non capire (o finga di non capire) che la legge 194 non ti impone l'aborto, ma legittima di poterlo fare per propria libera scelta. Quindi lui può essere contrario a tutto ciò che vuole e la legge italiana lo lascerà sempre libero di poter decidere di non abortire anche qualora Salvini lo dovesse mettere incinto.
Inoltre è un po' truffaldino in suo usare la Alberti contro i diritti civili, dato che la scrittrice dichiarò di ritenere «indispensabile» quel ddl Zan che Pillon si vanta di aver affossato e ha anche raccontato di aver avuto alcune storie amorose saffiche.
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