Il Sindaco leghista di Treviso approva i bagni gender neutral. Provita Onlus all'attacco: «Confondono l'identità sessuale dei bambini»


Il sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, ha approvato l'induzione di bagni neutri presso l’Istituto Tecnico Turistico Mazzotti. Su richiesta degli studenti, la dirigente scolastica Anna Durigon ha infatti disposto un bagno che sarà aperto a qualsiasi genere.
«Io sono per andare incontro alle esigenze della comunità, quando vengono manifestate, quindi non ci vedo nulla di male», ha spiegato il leghista Conte ai microfoni di Antenna 3 in quello che appare come un affronto all'omofobia promossa da Salvini.

Ovviamente la decisione ha suscitato le ire delle lobby omofobe, con l'immancabile Provita Onlus che ha avviato la sua consueta macchina del fango. In un comunicato stampa a firma di Jacopo Coghe, l'organizzazione forzanovista dichiara: «L’introduzione dei bagni gender neutral, è una delle modalità per veicolare all’interno delle scuole le teorie gender e l’indottrinamento ideologico Lgbtqi+, significa mettere a repentaglio la salute degli studenti, soprattutto i minori, con il rischio di confondere la loro identità sessuale sulla scia di mode del momento che vorrebbero una sessualità fluida e un’identità sessuale slegata dal binarismo sessuale uomo-donna. Ci stupisce, pertanto, l’avallo all’iniziativa arrivato dal sindaco Mario Conte, in quota Lega. Siamo stanchi di una scuola che getta i nostri figli e le nostre figlie alla mercé della propaganda gender».
Insomma, Jacopo Coghe vuole che suo figlio possa pisciare solo in presenza di persone muniti di pene, girando che lui sarebbe convinto che la presenza di una ragazza lo renderebbe transessuale.

A protestare è anche il partito di Mario Adinolfi, con il suo Mirko De Carli che pare insinuare che non esisterebbe maschio che non sia in grado di non molestare una ragazza se non si costruiscono alte mura per dividerli. E se forse l'accusa di De Carli è autobiografica, pare una inaccettabile diffamazione verso gli studenti dell'istituto:



La polemica di De Carli è poi proseguita in radio. Davanti ad un bagno chiesto degli studenti dopo che una loro campagna ha avviato una tradizione di genere, è lamentandosi di chiunque mostri rispetto verso il prossimo che il fondamentalista ha iniziato a dire che quella sarebbe «una cavolata senza logica» perché «Il bagno è un luogo che è nato ed è sempre stato di un grande rispetto della sessualità delle donne. La sessualità femminile ha bisogno di un'intimità che è molto più grande di quella del maschio. Noi andiamo a discriminare le donne».
E se fa ridere che un partito che teorizza la sottomissione della donna si permetta di lanciare accuse di discriminazione delle donne, De Carli pare non sapere di che cosa sta parlando dato che le ragazze potranno usare gli altri bagni a loro riservati qualora siano davvero in difficoltà a fare la pipì iin un bagno comune come avviene nei ristoranti, sui treni e in molto uffici.


E dato che è evidente che a dargli fastidio è la mancata discriminazione, subito si mette ad urlare: «E con questa storia dei generi fini a quando durerà? Ma quanto generi dobbiamo aspettare? A seconda delle voglie che si alzano la mattina e decidono il loro genere? È un'assurdità».
De carli passa poi a sostenere che gli studenti sarebbero degli imbecilli che non capirebbero nulla, asserendo: «I ragazzi non capiscono niente, vanno secondo le mode. Sono come i pesciolini che se gli lanci l'amo loro abboccano». E per mostrarci la sua maturità, chiude il collegamento urlando: «Lasciamo che i maschietti possano fare la gara alla pisciata più lunga senza problemi».
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