Mario Adinolfi sostiene di vedere "razzismo" in chi difende i diritti umani nel mondo


Si sa che Mario Adinolfi direbbe qualunque cosa pur di mendicare visibilità, ma suscita un certo orrore trovarlo disposto ad accusare di "razzismo" chi ritiene inaccettabile che i leader religiosi del Qatar mandino la polizia a dare la caccia ai gay con lo scopo di arrestarli o stuprarli.
Dice che lui vedrebbe "ideologia lobbistica e arcobalenata" nel principio per cui ognuno dovrebbe poter amare, sostenendo che lui avrebbe ricevuto una "lezione" da chi invoca la Sharia per infliggere 100 frustate per consumo di alcolici o rapporti occasionali, la pena di morte in caso di adulterio o apostasia, il carcere per omosessualità e sette anni di prigione per blasfemia.
Ed è ancora più osceno come invochi le "radici" culturali, finendo implicitamente per sostenere che facciano bene quelli che prevedono matrimoni con bambine dato che la loro tradizione è quella.

Fatto sta che il fondamentalista ormano scrive:



E chissà se Adinolfi pensa di essere il detentore dei "diritti universali" dato che ama citarli a casaccio quando invoca misure coercitive per torturare i malati terminali o per privare le donne da ogni diritto di scelta.
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