Nicola Porro grida al complotto, inventandosi false "censure" e giurando che i vaccini farebbero male


Complotto! In piena emergenza sanitaria non si è data voce ai dissidenti che cercavano di boicottare ogni contrasto alla pandemia, anche se ogni certo minchiate magari ne dicevano una giusta.
A sostenerlo è Nicola Porro, vicedirettore di un quotidiano populista che ha dato enorme visibilità a chiunque cercasse di sabotare il contrasto alla pandemia:



Porro sostiene che a dire che la verifica scientifica dei dati sarebbe censura, perché glielo avrebbe detto l'attendibilissimo Elon Musk. Ed è nel suo nome che sul suo sito inizia a dire che a loro sarebbe molto fastidio che qualcuno verifichi le notizie col rischio di frenare il dilagare di fake-news. E quindi il suo Federico Punzi scrive:

Come spiegato da Max Balestra, infatti, altre notizie e opinioni “attenzionate” come possibile “disinformazione” riguardano questioni di salute pubblica (le origini della pandemia di Covid-19 e l’efficacia dei vaccini), temi ideologici (“racial justice”), debacle politiche (il caotico ritiro delle forze Usa dall’Afghanistan), e politica estera (la guerra in Ucraina).

Peccato che inventarsi che i vaccini uccidano, che Putin voglia denazificare l'Ucraina, che il covid non esista e tutta la lunga serie di folli della propaganda neofascista sono disinformazione. Il fatto che si "giornalisti" is lamentino di come le notizie debbano essere verificate pare assai curioso. Ed è curioso dicano che sarebbe "disinformazione" ogni strumento di difesa dei cittadini dalle fake-news propagandistiche create dall'ultra-destra.

Dicendo che se una signora come la De Mari decide di inventarsi che i vaccini facciano male dopo essersi inventata che l'omosessualità non esisterebbe in natura, bisognerebbe darle spazio perché chiunque deve poter dire qualunque cosa:

Ciò nonostante resta il fatto che Twitter ha soppresso le opinioni, molte delle quali di medici e scienziati, in conflitto con le posizioni ufficiali della Casa Bianca. Di conseguenza, sono andate perse conclusioni e domande legittime che avrebbero ampliato il dibattito pubblico.

Ma è questo il problema. In pandemia non può esserci un "dibattito pubblico" basato su quanti proseliti sia riuscito a raccattare ogni negazionista. Il dibattito va fatto in ambienti medici, fra persone che sanno di cosa stanno parlando. Non si può giocare con la salute delle persone invitando medici negazionisti da un Mario Giordano che urla e sbraita per lo studio.

L'articolo passa così a sostenere che i filippini sarebbero un popolo inferiore che non può valutare la supremazia di Nicola Porro, vero maschio eterosessuale che dice tante parolacce per piacere all'elettorato di destra:

La moderazione è stata anche appaltata a operatori esterni, in luoghi come le Filippine, assolutamente impreparati a valutare tweet su argomenti complessi come la miocardite o l’efficacia delle mascherine.

E ci dica Porro. Chi avrebbe dovuto valutare la miocardite o l’efficacia delle mascherine se non i comitati medico-scientifici chiamati a svolgere quel ruolo? Forse si, dato che il sito di Porro parte dal presupposto che i vaccini facciano male perché lo dice Silvana De mari:

Le informazioni che contestavano tale punto di vista, come mostrare i danni dei vaccini, o che potevano essere anche solo percepite come una minimizzazione dei rischi del Covid, erano soggette a moderazione e persino a soppressione. Non importa se erano corrette e/o adottate all’estero.

In realtà non è vero. Era ovvio che non fossero "corrette" dato che non erano mai state sottoposte ad un'autorità scientifica che le valutasse. Altrimenti ogni medico potrebbe ritenersi libero di fare ciò che vuole e di usare i propri pazienti come cavie.

L'articolo 6 del Testo unico dei doveri del giornalista prevede che il giornalista "diffonde notizie sanitarie e scientifiche solo se verificate con fonti qualificate sia di carattere nazionale che internazionale nonché con enti di ricerca italiani e internazionali provvedendo a evidenziare eventuali notizie rivelatesi non veritiere". Porro dirà he quel principio sarebbe censura perché lui vuole dare notizie non verificate sulla base della sua convenienza?
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