Il partito di Adinolfi pretende la chiusura di Rsa e hospice per obbligare i malati terminali a morire chiusi in casa


Nonostante lui ami attaccare le famiglie gay asserendo che il ruolo di genitore dovrebbe derivare unicamente dal ruolo che si è avuto durante il rapporto sessuale che ha portato al concepimento, Mirko De Carli racconta ora che lui considerava sua nonna come la sua mamma. E già qui nasce un problema, dato che sua nonna non è la donna che è stata ingravidata dal suo papà e quindi, stando alle regole che lui vorrebbe imporre agli altri, sarebbe doveroso sostenere che sua nonna non potesse svolgere quel ruolo. O magari lui sa bene che quello che dichiara sono solo sciocchezze, ma le dice solo perché vuole trovare scorciatoie con cui istigare i bigotti alla discriminazione.
Poi, come già avvenuto in passato, la povera nonna di De Carli è stata nuovamente strumentalizzata dal nipote a fini di propaganda politica. L'esponente del partito integralista di Mario Adinolfi dichiara di essere stato felice di averla fatta morire in casa, ritenendo fosse ingiusto offrirgli cure specialistiche che avrebbero potuto alleviare le sue sofferenze dato lui preferiva tenerla con sé. Una decisione che molti potrebbero considerare egoistica, ma che purtroppo era in suo diritto fare dato che lui si batte strenuamente affinché ai malati terminali continui ad essere negato il diritto di poter decidere per sé stessi e siano costretti a subire le decisione dei loro familiari.
E dato che De Carli pare convinto che gli altri dovrebbero essere costretti con la forza a fare ciò che dice lui, è in nome di sua nonna che dichiara di essere al lavoro insieme all'avvocatessa Carlotta Toschi per chiudere Rsa e gli hospice in modo ogni altro cittadino italiano sia costretto a dover prendere la stessa decisione che lui ha preso per sua nonna.



Nonostante De Carli sostenga di auto percepirsi come "cristiano", non pare aver capito molto dell'invito di Gesù a non giudicare. E così lui condanna chi sceglie di dare assistenza medica ai propri cari, urlando che andrebbero costretti a fare quello che dice lui.

Eppure lui ammette che sua nonna sia morta in pochi mesi, il che rende la sua situazione molto diversa da chi deve affrontsre decenni di agonie. Dice che sua nonna avesse un tumore al cervello, ossia una patologia che è assai meno problematica rispetto ad altre. Sa quanti parenti di persone affette Alzheimer avrebbero preferito dover affrontare una passeggiata come la sua? Eppure lui li insulta, scrivendo le sue populistiche sentenze di condanna mentre si piange addosso per una morte che, ripeto a molte altre, è stata certamente più semplice.

Dedicando a sua nonna e a Papa benedetto XVI le torture che lui vorrebbe infliggere ai malati nel loro nome, cita una serie di personaggi legati al partito di Mario Adinofli mentre gli attribuisce ruoli vari quasi tentasse di farli percepire come personaggi estranei al suo mondo. Ed è dunque tirando in ballo pure il solito Massimiliano Esposito quale suo prode discepolo che inizia a dire che a casa sua avrebbe potuto offrire le stesse cure di una struttura sanitaria a sua nonna. Chissà se oltre alla pompetta per la terapia del dolore aveva anche infermiere 24 ore al giorno, sistemi di diagnosi clinica, assistenza motoria, fisioterapisti e tutta quella lunga serie di figure professionali che servono ad altri malati. Eppure è inventandosi che nelle Rsa ucciderebbero gli anziani che lui scrive:



Davvero fastidioso è il suo continuare a dire che il male dovrebbe derivare dal suo dirsi "cristiano" in un continuo abuso della religione. Ed è davvero insopportabile il suo negare che non tutti gli anziani hanno figli o che sarebbe nell'interesse del malato quello di essere abbandonato in un letto di casa senza avere l'assistenza necessaria. Ed è una truffa ideologica il suo parlare di "ultimi giorni"; dato che spesso di può parlare anche di decenni di sofferenza.
Inoltre irride chi chiede rispetto per i malati, inventandosi che non dovrebbero poter lasciare interviste e magari che farebbero bene a morire di nascosto come quei preti cattolici che sono andati in gran segreto a morire in Svizzera a morire la Chiesa cerca di torturare chi non ha le loro stesse possibilità economiche.
Magari qualche sprovveduto potrà anche credergli. Ma chiunque sappia qualcosa dei temi che De Carli affronta in modo così populistico non potrà che provare disgusto ed orrore davanti alle sue becere semplificazioni. E se lui vuole davvero sostenere quelle stupidaggini, abbia la decenza di lasciare in pace la sua povera nonna.
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