Fratelli d'Italia propone la censura dell'omosessualità sulla Rai in ottemperanza alle leggi di Putin


Il senatore Lucio Malan, ovviamente di Fratelli d'Italia, ha deciso di sostenere la nuova campagna omofoba dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus atta a chiedere che l'Italia applichi le leggi anti-gay decise da Putin che vietano qualunque rappresentatine non negativa dell'omosessualità.



Peccato che il senatore Malan dovrebbe dimostrare che la mancata promozione dell'odio omofobico possa essere definito "propaganda" di un orientamento sessuale che non viene scelto. E dovrebbe anche spiegarci perché sostenga che con il canone dei gay bisognerebbe finanziare solo ciò che piace alle lobby omofobe finanziate da Mosca.
Se poi si osserva come Coghe definisca "propaganda gay" un numero esiguo di programmi andati in onda a mezzanotte, pare molto evidente che il loro problema non sia neppure quel fantomatico "gender" che loro usano per indicare la qualunque o la fantomatica "propaganda" con cui definiscono qualsiasi contenuto sia diverso dal loro pensiero unico. Il loro obiettivo è quello di cancellare tutto ciò che non piace loro, come se fossero solo loro a vederlo o come se loro avessero deciso di auto-proclamarsi duce d'Italia. E quindi il tema non è tanto il loro odio verso la libertà di espressione altrui, ma il loro sogno di poter ottenere il potere di censura.
Peccato che il "Canone degli italiani "venga pagato anche da chi non la pensa come la minoranza di fondamentalisti rappresentati da Coghe, i quali sono ben felici che la Rai usi il canone degli italiani per trasmettere la messa, per regalare una redazione vaticana ad uno stato extracomunitario e per propagandare le stupidaggini che i senatori di Fratelli d'Italia ci propinano ventiquattrore al giorno.
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