Il pastore Carollo cita l'Olocausto per attribuire a Zelens'kyj la responsabilità dell'invasione di Putin


Il pastore Luigi Carollo parrebbe ritenere che i soldi contino molto più della difesa della vita umana, motivo per cui è in comunione di spirito col suo amatissimo Adinolfi che si lancia nel sostenere che sarebbe economicamente più conveniente finanziare il genocidio di Putin piuttosto che aiutare un popolo invaso a difendersi dalle bombe di Mosca.
E forse neppure ha capito cosa venga ricordato nella Giornata della Memoria, dato che i campi di sterminio nazisti e le leggi raziali non hanno proprio nulla a che vedere con la guerra. È in tempo di pace che i nazisti si macchiarono di quei crimini, deportando ebrei e gay in campi di sterminio sulla base di una ideologia non dissimile da quella che Carollo promuove usando la truffa "gender" come ripiego per le teorie sull'arianesimo.

Tentando di mischiare le carte in tavola, scrive:



Ribadendo che oggi non si ricorda "chi ha pagato con la propria pelle" la guerra, ma chi è stato ucciso perché ritenuto diverso, fastidioso è come banalizzi l'offendeva russa urlando che lui non vuole che il presidente ucraino possa parlare. Ed ovviamente dice che con il canone bisognerebbe pagare solo quello che piace alle destre neofasciste, riadattando al tema la squallida campagna dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus che chiede la messa al bando dei gay dalla Rai in quanto considerato sgraditi a Jacopo Coghe, a Simone Pillone a al pastore Luigi Carollo.
Il pastore pare appellarsi anche alle patetiche teorie di Adinolfi sul fatto che noi faremmo la guerra a Mosca perché non lasciamo che possa sterminare un popolo di cui a loro interessa poco, arrivando a dire che sarebbero altri a decidere la guerra. Ma il nome di Putin non gli esce proprio, dato che ammettere che la responsabilità del conflitto è della loro amata Russia è un qualcosa che i proseliti di Adinolfi non sono disposti a fare.
La cifra di 220 miliardi viene poi ottenuta sommando le spese di tutti gli stati dell'Unione Europea, attribuendola alla sola Italia nella probabile speranza che far leva sull'egoismo possa spingere i suoi proseliti a sostenere che un euro in più sul conto in banca valga il loro collaborazionismo con un qualche sturo minorile o un qualche omicidio russo.
Senza mai condannare Putin, il suo scarcerare pedofilie comunali, il suo imbottire di anfetamina le truppe perché marcino sui cadaveri dei propri compagni, Carollo conclude la sua polemica insultando il presidente ucraino perché non si fa invadere dal dittatore che piace ai neonazisti.
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