Pillon spalleggia Porro nell'insultare i Måneskin
L'ex senatore leghista Simone Pillon pare eccitarsi davanti all'odio. Dopo aver esultato per aver contribuito a garantire impunità a chi delinque per motivi d'odio, oggi ci tiene a farci sapere che gli insulti di Uto Ughi ai Måneskin lo hanno eccitato come una scolaretta:
Dato che i Måneskin non saranno in gara, è evidente che non abbia alcuna logica il suo chiedere Uto Ughi sia messo in giuria. Ed è davvero demoralizzante osservare come per lui tutto debba essere necessariamente fonte di odio ingiustificato.
E chissà se davvero ha avuto bisogno di intere giornate di riflessioni per inventarsi quel messaggio, evidentemente intenzionato a partecipare allo squadrismo di destra contro la band. Già tre giorni fa Nicola Porro si lanciò nei medesimi insulti in quello che pare un progetto orchestrato da una qualche regia:
Sul sito di Porro, era stato il solito Max Del Papa a incitare i populisti all'insulto gratuito, asserendo con quei suoi soliti toni da bulletto:
Uto Ughi, kikazè? Eh? Come? Un violinista? Famoso nel mondo? E che cazzo ne sa di musica, kilopaga, è solo un rosikone, grande Damiano con le autoreggenti grande fidanzata di Damiano grande Vic con i cerotti sulle tette che non ha. Questo Ugo Ughi sta a rosicà perché i Maneskin sono famosi e lui no, suonano in giro e lui je piacerebbe, hanno le copertine e lui non se lo incula nessuno.
Se uno scaricatore di porto sarebbe più educato, curioso è come si inventa accuse che nessuno ha mai rivolto al maestro, sicuramente competente nel parlare di musica classica e un po' meno autorevole nel pretendere di imporre agli altri la musica che dovrebbero ascoltare. Dicenmdo che insulti così violenti sarebbero poca cosa agli occhi del carrozzone di Porro, aggiungeva;
E cosa ha detto il virtuoso? Una cosa banale, alla fine c’è andato pure piano: “I Maneskin sono un insulto alla cultura e all’arte”. Come dire che il sole splende alto nel cielo.
Tutto eccitato, inizia ad insultare e offendere con una violenza a dir poco imbarazzante:
Qui però non c’è niente da capire, o meglio c’è da capire il niente. Sotto le acconciature che rivelano i veri volti di questi anonimi profeti del vuoto, carisma zero, il nulla. Dietro il falò delle vanità, ceneri di nulla. Strano che i gonzi ancora non se ne accedano, ma non tanto strani, non sarebbero gonzi i quali, insegna la mamma di tutti i Maneskin, Wanna Marchi, “vanno inculati”.
Arriva poi ad augurarsi che la band perda il lavoro, mostrando quella loro retorica per cui tutto viene detto contro qualcuno e mai per qualcosa:
State sicuri che tempo un anno si diranno no, cioè libera uscita, i tre contorni a spasso per le strade di Roma e il cosiddetto cantante kuloinmostra in corsa solista. Essendo artisticamente poco o niente, si ritroverà così solitario che partiranno con le reunion, tipo Pooh e Ricchi e Poveri, solo che questi non avranno ancora 30 anni, ed i gonzi fanno oooh. Era già tutto previsto.
Poi, però, ci tengono a farci sapere che a loro piace Povia...