Si è svolta l'ultima del processo contro Giovanni de Paoli, il leghista che voleva bruciare i figli gay nel forno


Si è svolta ieri, presso il tribunale di Genova, l'ultima udienza per il caso che vede imputato Giovanni De Paoli. Nel 2016 venne denunciato per aver dichiarato, nel suo consigliere regionale di Lega Nord, che "se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno".
«Hanno rinunciato a testimoniare i testi di difesa e il giudice Filippo Pisaturo ha rinviato la discussione al 21 marzo 2023 alle ore 12:30 -spiega la denunciante Aleksandra Matikj del Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione- Trattandosi del Primo caso in Italia contro l'omofobia, è senz'altro un precedente importante in attesa di una Legge che in Italia difenda chi vittima di omolesbobitransfobia. In merito della Liguria abbiamo già portato 50000 firme a Roma. Speriamo che anche il nuovo governo di Giorgia Meloni possa comunque dedicare lo spazio anche questo tema importante che riguarda i diritti umani».
Oltre al Comitato in questione, De Paoli è stato denunciato anche dall'associazione Associazione genitori di omosessuali, con i due fascicoli poi uniti in un unico processo a suo carico.
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