Suor Anna Monia Alfieri elogia la Meloni che caccia i forestieri che hanno fame e sete
Chissà se suor Anna Monia Alfieri ha mai letto Matteo 25,35: "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi".
Se lo avesse fatto, dovrebbe spiegarci perché elogi i blocchi navali della sua amata Giorgia Meloni o perché si compiaccia di come la sua amichetta cercherà di impedire alle Ong di poter trarre in salvi bambini che stanno affogando nel Mediterraneo.
Sarà anche che la signora Monia è nota per essere andata in televisione a sostenere che i reati dettati dall'odio dovessero essere intesi come una "libertà di espressione", così come è noto si sia offerta di aiutare Pillon a garantire che migliaia di bambini fossero privati da tutele giuridiche di fronte alla violenza dei bulli, ma il suo offrire il proprio abito talare come testimonial dell'ultra destra appare molto opinabile. E dato che contro i gay è sempre molto puntigliosa contro i gay, pare strano non osservi che la sua Giorgia non poteva definirsi "moglie" davanti ai neonazisti di Vox dato che non è sposata con il padre di sua figlia.
Naturalmente la suora declina anche la presidentessa al maschile, così da compiacere la richiesta della Meloni di essere identificata come uomo pur di compiacere il sessimo delle destre. Sugli altri fronti, la suora si batte perché le scuole cattoliche siano finanziate con soldi pubblici e possano ricevere incentivi dl indottrinamento die bambini:
Peccato che sia la Costituzione a sancire che le scuole della Chiesa non possano essere sovvenzionate con denaro pubblico, anche se i suoi amici dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus sostengono la sua crociata per l'indottrinamento confessionale dei più piccoli dietro promessa che in quegli istituti nessuno proverà a insegnare il rispetto ai più piccoli.